mercoledì 23 dicembre 2009

Buone Feste


Siamo arrivati alla fine di questo anno funesto.
Ci apprestiamo ad entrare nell'anno nuovo in piena crisi, e io vorrei tanto avere la sfera di cristallo per vedere cosa ci aspetta.
Intanto possiamo tirare fuori l'albero, sicuri che le palle (e colossali) ce le continuino a fornire i soliti personaggi noti.
E' Natale, bisogna essere più buoni.
Ma ad essere troppo buoni sappiamo bene per cosa si passa.
Buon Natale e Buon Anno a tutti.

mercoledì 16 dicembre 2009

Ecco come sono andate le cose

Circolano in rete filmati che mettono in dubbio la versione data dai media dell'aggressione a B.
Io ho la prova di come veramente sono andate le cose.



(...per cercare di sdrammatizzare...)

io sto con Marco


Contro Marco Travaglio è in atto un'aggressione violenta. A un cenno del capogruppo Pdl alla Camera, il piduista Fabrizio Cicchitto, che nel compilare la lista nera comprendente il Fatto, Santoro e il gruppo Repubblica-Espresso, lo ha definito "terrorista mediatico", subito si è scatenata la canea televisiva. Da Porta a Porta, a Canale 5, a Omnibus il pestaggio di Marco si è sviluppato attraverso la falsificazione e la manipolazione di sue dichiarazioni rese dopo il ferimento di Berlusconi a Milano, in totale assenza di contraddittorio o con interventi tardivi quando ormai la scientifica azione diffamatoria era irrimediabile. I diffamatori e i picchiatori a libro paga sappiano che risponderemo colpo su colpo. A difesa della persona di Marco Travaglio a cui tutti i giornalisti del Fatto ribadiscono la loro più totale e affettuosa solidarietà. A difesa del suo diritto di fare giornalismo. A difesa dell'informazione e della democrazia di questo Paese, mai come oggi messa in pericolo dall'assalto dei nuovi squadristi.

Antonio Padellaro
http://antefatto.ilcannocchiale.it

martedì 15 dicembre 2009

La vergognosa onda cavalcata dal popolo delle sue libertà




Il centrodestra sta cavalcando una vergognosa onda.
Mentre i pochi giornalisti eretti Italiani fanno il loro dovere,
mentre Di Pietro lotta contro un muro di gomma per fare opposizione, i paladini delle libertà di Berlusconi, con il cavaliere in testa, fanno prodezze del tipo:
Berlusconi ha detto che se avesse vinto la sinistra ci sarebbe stato terrore, morte e povertà.
Ha chiamato coglioni gli elettori del centro sinistra.
Ha detto che sono mal vestiti e male odoranti.
Ha fatto il gesto del mitra ad un giornalista russo, paese dove una giornalista scomoda è stata uccisa.
Ha detto che strangolerebbe con le sue mani chi fa film o libri sulla mafia.
Ha detto che Rosy Bindi è più bella che intelligente.
Ha detto che se non smetterà la persecuzione giudiziaria nei suoi confronti sarà guerra civile.
Brunetta ha detto che la sinistra puo' andare a morire amazzata.
I deliranti componenti della lega un giorno si e uno anche vaneggiano di fucili e cannonate.
Calderoli...basta la parola.
Prosperini...anche.
E quante altre ce ne sarebbero....
Il tutto naturalmente detto per calmare i toni...
Loro sì che sono per il dialogo: propongono una porcata, e poi aspettano il dialogo.
Solo che per loro il dialogo dovrebbe essere "obbedisco".
Ora si dirà di abbassare i toni, poi proporranno un nuovo simil lodo Alfano.
E se Di Pietro dirà loro che la legge deve essere uguale per tutti, sarà lui che aizzerà i toni.
Se Travaglio dirà che sarà l'ennesima proposta di legge vergognosa, sarà il mandante morale di possibili attentati.
Sono stufo e mi vergogno di essere rappresentato da questa gente.
E come me ce ne sono tanti.
Io non farei mai un gesto come quello di Tartaglia, e lo condanno in modo netto.
Ma ribadisco: i mandanti morali di gesti inconsulti sono loro, col loro inconsulto governo.

lunedì 14 dicembre 2009

Vorrei un paese normale.



Premettendo e sottolineando che sono sempre contrario ad ogni tipo di violenza, vorrei un paese normale.
Penso alla Svezia, dove i politici prendono il tram e non hanno paura che le persone spacchino loro la faccia.
Se ci dimostreremo un paese con un parvenza di normalità discuteremo di un gesto sconsiderato di un violento.
La violenza è sempre sbagliata. E' incivile.
Questi concetti emergeranno, se siamo un paese normale.
Se viceversa ci dimostreremo un paese dove l'informazione è drogata dal potere, verrà fuori che chi è contro Berlusconi ha fomentato l'odio.
Dimostrarsi contrari nei confronti di un presidente del consiglio che ha svariati processi fra capo e collo, per svariati reati, e che solo negli ultimi mesi ha cercato di violentare per interessi suoi per 2 volte la costituzione, vuol dire fomentare l'odio.
Ho sempre detto che siamo tutt'altro che un paese normale.
Non credo proprio che sarò smentito.

Io penso che l'odio nei confronti di Berlusconi non l'ha fomentato nessun'altro che Berlusconi stesso.
Non glie l'ha ordinato il medico di buttarsi in politica con un curriculum da criminale incallito.
Personalmente, quindi, condanno chi ha aggredito Berlusconi.
Ma non sono d'accordo con chi dirà che essere avversi alle sue "prodezze" politiche e giudiziarie vuol dire fomentare odio.
Se sono cose false, è diffamazione. Che denunci.
Se sono cose vere, è descrizione dei fatti... merce rarissima in questo paese alla deriva.

Quando è "sceso in campo", nel '94, aveva già avuto a che fare 17 volte con la giustizia, checchè ne dicano continuamente i suoi lacchè.
Non glie l'ha ordinato il medico.
Ma forse era l'unico modo che aveva per restare a piede libero.



Le magagne di Berlusconi prima di "scendere in campo".
Fonte "Il fatto quotidiano", Gomez-Travaglio

1979, 12 novembre
Massimo Maria Berruti, maggiore della Guardia di finanza, guida un’ispezione all’Edilnord Centri Residenziali e interroga Silvio Berlusconi su presunte irregolarità tributarie. Berlusconi, mentendo, sostiene di essere un “semplice consulente” Edilnord per la “progettazione e della direzione generale di Milano 2”. Invece è il proprietario della società. Berruti si beve tutto, e chiude l’ispezione. Nel 1980 si congeda e poi diventa un consulente Fininvest.

1983
La Guardia di Finanza di Milano mette sotto controllo i telefoni di Berlusconi per un presunto traffico di droga. L’indagine sarà poi archiviata.

1984, 24 maggio
Il vicecapo dell’Ufficio Istruzione di Roma, Renato Squillante, interroga Berlusconi, assistito dall’avvocato Previti e imputato “ai sensi dell'articolo 1 della legge 15/12/69 n. 932” (interruzione di pubblico servizio) per antenne abusive sul Monte Cavo che interferiscono con le frequenze radio della Protezione civile e dell'aeroporto di Fiumicino. Gli imputati sono un centinaio. Ma Berlusconi nel 1985 è subito archiviato, gli altri nel ‘92: non potevano sapere che Squillante, Fininvest e Previti avevano conti comunicanti in Svizzera.

1984,16 ottobre
Tre pretori sequestrano gli impianti che consentono a Canale5, Italia 1 e Rete4 di trasmettere in contemporanea in tutt’Italia in spregio alla legge. Craxi interviene con due “decreti Berlusconi”.

1988, 27 settembre
Berlusconi viene sentito dal pretore di Verona come parte offesa in un processo per diffamazione contro due giornalisti: “Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. Mai pagato la quota di iscrizione”. Doppia bugia: si iscrisse nel 1978 (lo scandalo è del 1981) e pagò la quota. La Corte d’appello di Venezia spiega che è colpevole di falsa testimonianza, ma che il reato è coperto dall’amnistia del 1990.

1992, 4 maggio
Il pm Antonio Di Pietro firma un decreto di “acquisizione di documenti” sugli appalti della Coge di Parma, partecipata da Paolo Berlusconi. Il fascicolo è il 6380/91 su Mario Chiesa che il 17 febbraio ha dato il via a Mani Pulite. In Tangentopoli la famiglia Berlusconi entra subito.

1992, 21 maggio
Paolo Borsellino parla a due cronisti francesi di un’indagine in corso sui rapporti fra il boss Mangano, Dell’Utri e Berlusconi.

1992, 9 giugno
I giornali svelano che il dc Maurizio Prada accusa la Fininvest di una tangente da 150 milioni alla Dc. Fininvest “smentisce categoricamente”: solo sconti sugli spot. Anche il dc Gianstefano Frigerio parla di 150 milioni dati da Paolo Berlusconi per la discarica di Cerro. 1992, 15 settembre. Augusto Rezzonico, ex presidente delle Ferrovie Nord, racconta ai pm che in febbraio Dc e Psi hanno inserito nella legge sul codice della strada un emendamento per favorire la “Fininvest, unica depositaria del know how tecnico necessario” per il sistema di segnalazione elettronico “Auxilium” per le autostrade, “un business da 1.000 miliardi”. Poi aggiunge che il manager del gruppo Sergio Roncucci “ringraziò per l’emendamento e mi confermò l’impegno della Fininvest a contribuzioni alla Dc per il piacere ricevuto”.

1992, dicembre
Paolo Berlusconi indagato a Roma: avrebbe venduto immobili Edilnord a enti previdenziali a prezzi gonfiati in cambio di mazzette all’Ufficio tecnico erariale. Pagamenti per cui sarà poi considerato vittima di concussione. 1993, 15 gennaio. Paolo Berlusconi rinviato a giudizio con 34 persone i finanziamenti illeciti ai partiti legati alle discariche. 1993, 8 aprile. Gianni Letta, interrogato da Di Pietro, ammette di aver finanziato illegalmente con 70 milioni il segretario Psdi Antonio Cariglia: “La somma fu da me introdotta in una busta e consegnata tramite fattorino”. Lo salva l’amnistia del 1990.

1993, 18 maggio
Arrestato per corruzione Davide Giacalone,consulente del ministro delle Poste Oscar Mammì per la legge sulle tv, e poi consulente Fininvest per 600 milioni. Verrà assolto e in parte prescritto.

1993, 18 giugno
Arrestato Aldo Brancher, assistente di Fedele Confalonieri, per 300 milioni dati al Psi e 300 a Giovanni Marone, segretario del ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, in cambio di spot anti-Aids sulle reti Fininvest. Resterà tre mesi a San Vittore senz’aprire bocca. Poi diventerà deputato e viceministro.

1993, 23 giugno
Confalonieri e Brancher indagati a Milano per 300 milioni al Psi. I due usciranno indenni dall’inchiesta.

1993, settembre
La Procura di Torino indaga su un giro di false fatture nelle sponsorizzazioni sportive, che porterà al coinvolgimento di Publitalia e nel ‘95 all’arresto e alla condanna di Dell’Utri. Anche a Milano si scoprono fondi neri di Publitalia. Dell’Utri patteggerà la pena

1993, 29 ottobre
Il pm romano Maria Cordova, che indaga su tangenti al ministero delle Poste, chiede al gip Augusta Iannini (moglie di Bruno Vespa) l’arresto di De Benedetti, Galliani e Letta. Ma la Iannini arresta solo De Benedetti e si spoglia delle altre due posizioni perché relative a amici di famiglia. I due, poi assolti, restano a piede libero. 1993, 25 novembre. Craxi trasmette un memoriale ai pm: “Gruppi economici (…) hanno certamente finanziato o agevolato i partiti politici e, anche personalmente, esponenti della classe politica. Da Fiat a Olivetti, da Montedison a Fininvest”.

1993, 4 dicembre
La Procura di Torino raccoglie le confessioni del presidente del Torino Calcio, Gianmauro Borsano, deputato Psi, travolto da un crac finanziario. Borsano dice che nel marzo ‘92 il vicepresidente del Milan, Galliani, gli versò 18 miliardi e mezzo più 10 miliardi in nero per il calciatore Lentini. La Procura trasmette il fascicolo a Milano per falso in bilancio e il 22 febbraio ‘94 ascolta Borsano e altri protagonisti. Il pool mette così il naso nei conti esteri Fininvest.

1993, 14 dicembre
Arrestati a Torino il sindaco Pds e quattro assessori di Grugliasco per tangenti sul megacentro commerciale Le Gru, costruito dalle coop rosse e gestito dalla francese Trema e da Standa (Fininvest). La Procura indaga Brancher (poi archiviato) e convoca come teste Berlusconi, che si presenterà solo il 19 aprile ‘94, dopo aver vinto le elezioni.

1993, dicembre
Salvatore Cancemi, primo boss pentito della Cupola,comincia a parlare al pm di Caltanissetta Ilda Boccassini dei rapporti fra Berlusconi, Dell’Utri, mafia e stragi. 1993, 20 dicembre. Il procuratore Borrelli dice al Corriere: “Sappiamo che certe coincidenze possono provocare sconquassi, ma che possiamo farci? Quelli che si vogliono candidare si guardino dentro. Se sono puliti, vadano avanti tranquilli. Ma chi sa di avere scheletri nell’armadio, vergogne del passato, apra l’armadio e si tiri da parte prima che arriviamo noi”.

1994, 26 gennaio
Silvio Berlusconi annuncia in tv, con un videomessaggio, il suo ingresso in politica perché “questo è il paese che amo”. In privato, confida a Montanelli e a Biagi: “Se non entro in politica, finisco in galera e fallisco per debiti”.

mercoledì 9 dicembre 2009

Le Marionette della Libertà


Esprimo la mia solidarietà alle marionette manovrate da Berlusconi che, nel disperato tentativo di salvarlo da quella che sarebbe semplicemente la giustizia, sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi con continui attentati veri e propri alla nostra costituzione.

Leggo su La Repubblica:
"La commissione del Csm boccia il ddl sul processo breve: "E' incostituzionale". Nel parere, che dovrà essere discusso dal plenum di Palazzo dei marescialli in una seduta straordinaria prevista per lunedì prossimo, la commissione - cinque voti a favore e quello contrario del laico del Pdl Gianfranco Anedda - stima che tra il 10 e il 40% dei processi penali finiranno nel nulla se il processo breve diventasse legge. Il processo breve sarebbe incostituzionale non solo perché ponendo termini perentori alla conclusione del processo impedisce che nei casi più complessi si possa arrivare all'accertamento delle responsabilità, ma anche perché crea disparità di trattamento irragionevoli, escludendo dalla nuova disciplina alcuni reati e i recidivi. "

Dopo il Lodo Alfano, il prode Angelino si accinge a vedere respinta anche quest'ultima immondizia del processo breve.
Poverino.... mi chiedo fino a che punto questi intrepidi difensori della libertà, o meglio della libertà di Berlusconi di fare quel che cazzo gli pare, staranno eroicamente sulla nave mentre affonda.
Stoici.

lunedì 7 dicembre 2009

Che ne sarà del popolo viola?

Pubblico un'articolo di un mio bravissimo blogger-amico.
Fonte: http://andreainforma.blogspot.com/




Che ne sarà del popolo viola dopo la manifestazione di sabato a Roma? E' la domanda che mi pongo anche io in questo momento. Sabato la manifestazione, grazie alla potenza e all'impatto scaturito dalla rete, ha avuto una risposta impressionante nei numeri. E tralasciando la 'guerra di cifre' su quante persone c'erano, si deve riflettere però su un altra cosa, sul significato. Bisogna guardare alla qualità, non alla quantità. Mandare a casa Berlusconi è stato il desiderio di tutta quella gente che era presente sabato a Roma, che ne siano state 90.000 o 500.000 sinceramente non ci interessa più di tanto. In ogni caso c'è da dire che troppa gente si è stufata di Berlusconi ma anche del suo governo, incapace di reagire alla crisi economica e troppo radicato in pensieri e mosse di orientamento filo-fascista e xenofobo.


Proprio per questo motivo, io credo che non ci si debba fermare al 5 dicembre. La gente che si è riversata in piazza sabato ha dato un chiaro segnale di risveglio. Se centinaia di migliaia di persone si radunano tutte insieme e protestano, un motivo ci sarà. Ed è un fatto positivo che fa sperare e, a mio parere, questo non deve essere un dettaglio, ma anzi un punto su cui riflettere e ripartire.Probabilmente l'hanno pensato anche gli organizzatori del No B Day. Infatti da oggi, su Facebook, è stata aperta la pagina 'Il popolo viola'. L'obiettivo principale rimane quello di chiedere le dimissioni di Berlusconi. Ma non solo. In questa pagina si vuole costruire un progetto (non un partito) di rinnovamento per il Paese a partire dalle proposte della gente comune. Non ci fermiamo. La rivoluzione viola deve continuare.

Andrea De Luca

sabato 5 dicembre 2009

Un tardo pomeriggio tra internet e tv


Sto seguendo il No B Day, su internet naturalmente, perchè in tv nessuno ha dato la diretta, nemmeno parziale.
E così ho sentito alternarsi vari personaggi, una signora di cui non ricordo il nome ha detto che una televisione danese dà la diretta. Mi stupisco un po'.
Vedo alternarsi Dario Fo, Franca Rame, la Mannoia, Monicelli, ognuno articola il suo pensiero contro l'immondizia che ci governa.
I primi dati parlano di quasi un milione di partecipanti. Mi dispiace non esserci andato.
Leggo su alcuni giornali che ci sono manifestazioni con questo tema anche in altre pizze d'Italia, e addirittura in altri paesi del mondo.
Mentre mi godo lo spettacolo, accendo la tv.
Vabbè.... pianeta mare, Verissimo (col Alfonso Signorini con una maglia viola!!!!! Giuro!!!!!), film e telefilm.
Incautamente metto su italia 1... c'è studio aperto.
Parleranno della manifestazione?
La notizia è che sono stati arrestati Nicchi e Fidanzati, giustamente.
La notizia dopo è Berlusconi che dice "Abbiamo arrestato il n.2 e il n.3 di cosa nostra. Una risposta a chi getta fango su di me e sull'Italia".
Quell'"ABBIAMO", credo voglia dire "IO, I MAGISTRATI E LE FORZE DELL'ORDINE"... bella 'sta cosa, finalmente Berlusconi collabora con la giustizia.
Poi dice che il suo governo è quello che ha fatto di più contro la mafia.
Forse per lui, ospitare per due anni un mafioso come Vittorio Mangano a casa sua vuol dire combatterlo. Boh!.
Poi, dopo la sentenza sul delitto Meredith, il servizio sul No B Day: fanno sentire un gruppetto che canta "bandiera rossa" e un vecchietto che non riesce a dire due parole in fila. E basta!
Se non l'avessi seguito su internet avrei creduto che fosse stato un surrugato di festa dell'unità di paese, con vecchi ubriaconi, salsicce e braciole.
Mi chiedo seriamente se i giornalisti di studio aperto siano fieri del lavoro che fanno.
Io me li immagino la sera, prima di addormentarsi, che piangono e implorano di poter riuscire un giorno a fare il loro lavoro.
Intanto, a Roma, Vecchioni cantava davanti a un'oceano di persone che urlava "Berlusconi vaffanculo!"
Concordo.

venerdì 4 dicembre 2009

Chi la spara più grossa?



Visto che in Italia è necessario ribadire l'ovvio, volevo dire la mia sulla vicenda Spatuzza.
Nessuno mette in dubbio che Spatuzza sia un malvivente, un assassino, un mafioso, e chi più ne ha più ne metta.
Tutti i pentiti lo sono.
Però i pentiti sono anche quelli che fanno scoprire i fatti, a volte.
E' stato anche grazie a un pentito come Tommaso Buscetta che Falcone ha capito come si articolava la mafia.
E' stato proprio grazie ad una testimonianza di Buscetta che Totò Riina, Provenzano e soci furono condannati all'ergastolo in contumacia.
E Buscetta era a sua volta un mafioso, un criminale terrificante.
E' grazie ad un pentito come Balduccio Di Maggio che è stato arrestato Totò Riina, allora nessuno disse che era un farabutto e quindi non bisognava credergli.
Infatti, ha indicato la casa di Riina e lo beccarono.
Se Riina non avesse abitato lì e Di Maggio avesse quindi mentito, non avrebbero beccato il boss.
Ma non bisognava provare? Non bisognava dar peso alle sue parole?

Questo si chiede: che i magistrati indaghino sulle dichiarazioni di Spatuzza, se ritengono che ne valga la pena.
A questo proposito ricordo che una delle persone indicate da Spatuzza,Dell'Utri, è già condannato in primo grado in concorso esterno ad associazione mafiosa.
Siamo proprio sicuri che Spatuzza sia un bugiardo?


Mi sento un idiota a scrivere queste ovvietà, ma Emilio Fede ha detto che è vergognoso che si stia ad ascoltare un mafioso omicida.
A me sembra vergognoso che Emilio Fede sia direttore di un telegiornale.
Perchè in 50 anni di giornalismo non ha ancora capito l'importanza dei pentiti nelle indagini di mafia.
Quindi delle due l'una: o è in malafede, o è un pessimo giornalista.

Il bello è che ho la sensazione che non rimarrà l'unico... nei prossimi giorni ci sarà da divertirsi ad ascoltare il fior fiore del giornalismo italiano, che è notoriamente filo-comunista: Feltri, Belpietro, Giordano, Minzolini, Mimun, Vespa, Liguori....
Il concorso "Chi la spara più grossa" è nuovamente lanciato.

mercoledì 2 dicembre 2009

Secondi Fini


"Sono presidenzialista da quando Bondi militava nel Pci. Ma il Presidente eletto dal popolo ha il dovere di rispettare gli altri poteri: l'ordine giudiziario, il Parlamento, la Corte Costituzionale, le altre magistrature. Quindi non ho nulla da chiarire e non cambio opinione. Dico le stesse cose nel pubblico e nel privato".

E' da un po' di tempo che Fini ci stupisce con ragionamenti logici. Ci stupisce perchè in Italia, sentire qualcosa di buon senso uscire dalla bocca di un politico è una notizia.
Un politico che dice che bisogna andare a fondo nei processi, fa notizia. In qualunque altro paese democratico sarebbe come se dicesse che il cielo è azzurro e l'erba è verde, qui da noi va in prima pagina su tutti i giornali.
E il fatto che concetti che per altri paesi sarebbero banali qui da noi destino l'ira da parte dei berluscones, la dice lunga sulla melma (melma?) nella quale siamo immersi fino al collo.
Detto questo, non mi dimentico che Fini è complice da 15 anni di questa coalizione che si è resa reponsabile di scempi continui al Paese. Ha contribuito in maniera determinante a consegnare l'Italia in mano a Berlusconi, e se è vero che destra e sinistra non hanno più molto senso, non puo' accampare come scusa della sua scelta il lato politico del Parlamento.
Berlusconi è al di fuori da tutte le destre e sinistre, non ha mai avuto un solo valore nobile che caratterizza i classici schieramenti. Fini mi ricorda il pentito che accusa il boss: posso essergli grato se facilita il suo arresto , ma non lo posso santificare.
Mi viene il dubbio che, essendo Fini politico esperto e scaltro, odorando la prossima rovinosa caduta del padrone, e odorando il malcontento crescente del paese, si stia preparando la strada per la successione.

lunedì 23 novembre 2009

Si Berlusconi Day???? Incredibile ma vero!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=KKSBM-XCzN0


La "Cosca delle (sue) Libertà" non può fare propaganda su Internet.
Lì ci sono le persone, quelle vere, non i servitori o i camerieri.
Lì, se dicono una puttanata, il che è molto frequente (ad essere buoni), vengono immediatamente sputtanati.
Riusciamo ad immginare che so, un blog di area "Cosca delle (sue) Libertà" che posta qualcosa tipo "il processo breve è a favore dei cittadini" , senza che venga immediatamente commentato da qualcuno che dica "vergognati", "buffone", "bugiardo" o robe simili?

Ci hanno provato, dal sito "Club delle (sue) libertà", hanno fatto un sondaggio sul "SI BERLUSCONI DAY" (incredibile ma vero!).... il filmato sopra citato si commenta da solo.

E' meglio che la "Cosca delle (sue) Libertà" continui a vaneggiare sulla televisione e sui giornali.
Lì le persone sono ammaestrate e scodinzolano festanti.
Lì si che non si hanno sorprese.

sabato 21 novembre 2009

No al Nucleare

Riporto dal sito http://www.beppegrillo.it/ un'intervista a Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace, a riguardo del nucleare.



Chi vuole il nucleare appartiene a due categorie: o è male informato o ci guadagna sopra. Non esistono centrali nucleari sicure. Non esiste una sola assicurazione al mondo che abbia accettato di di assicurare una centrale nucleare. Non è stato trovato un sistema sicuro per smaltire le scorie radioattive. Il nucleare è' antieconomico, costa molto di più la costruzione, la gestione e lo smantellamento della centrale dell'energia che produce. Il nucleare è pagato sempre dai cittadini come extra costo sulla bolletta o con le tasse. Il nucleare si fa con l'uranio, una risorsa a tempo che finirà entro 50 anni. L'uranio è presente in 4/5 Stati nel mondo, l'Italia non è uno di questi. La Francia che vuole esportare la sua industria nucleare (finanziata dallo Stato) in Italia ha fallito in Finlandia e ha incidenti continui nel suo territorio. Basta? No? Allora proseguo. L'Italia ha votato contro il nucleare, non è possibile andare contro la volontà popolare. Se si vogliono fare nuove centrali è necessario un nuovo referendum. Un non-Parlamento composto da non-parlamentari non-eletti dai cittadini ha fatto una non-legge sul nucleare. Il Governo ha consultato solo la Confidustria e l'Enel. La produzione di energie rinnovabili ha superato quella del nucleare nel mondo. Gli Stati Uniti non costruiscono più centrali nucleari e investono nel solare e nell'eolico. Se una centrale nucleare costruita in Italia, per esempio a Trino Vercellese, dovesse esplodere come a Chernobyl, e nessuno può garantire che non possa succedere, la vita scomparirebbe nel nostro Paese per decine di migliaia di anni.
Insieme a Greenpeace sto spiegando nelle librerie e nelle scuole l'insensatezza del nucleare. Con Greenpeace ho prodotto il documentario: "Terra reloaded" con le testimonianze dei massimi esperti mondiali come Lester Brown e Jeremy Rifkin sul futuro del pianeta. Tutte le scuole che ne faranno richiesta al blog ne riceveranno una copia gratuita.

Intervista a Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia.

Giuseppe Onufrio: "In Finlandia e in Francia stanno costruendo queste nuove centrali che si chiamano Epr e sono di costruzione francese. Di queste centrali abbiamo scoperto, qualche mese fa, che il progetto non è mai stato approvato perché il sistema di emergenza non soddisfa i minimi requisiti della sicurezza nucleare, cioè quali? Il sistema d’emergenza non deve essere collocato fisicamente nello stesso posto dove c’è il sistema di normale funzionamento perché, in caso di incidente, se salta l’uno rischia di saltare anche l’altro.
La prima avvisaglia è stata una lettera nel dicembre scorso: l’autorità di sicurezza finlandese ha scritto al costruttore Areva, il costruttore francese, lamentandosi che le persone che vanno alle riunioni sono incompetenti in materia di sicurezza nucleare e dicendo loro “ vi abbiamo detto da tempo di rifare il sistema di emergenza e non l’avete fatto”.
A aprile questa lettera viene fatta trapelare e Greenpeace fa la denuncia, nell’aprile 2009: a giugno del 2009, l’Agenzia di sicurezza inglese fa un documento in cui, oltre a dire che la centrale, sia quella francese che il tipo americano Ap1000 della Westinghouse non reggerebbero a un incidente aereo, dice la stessa cosa, ossia che il sistema di emergenza non soddisfa i minimi principi di sicurezza nucleare, cioè l’indipendenza dei due sistemi.
Il 15 ottobre l’Agenzia di Sicurezza Nucleare Francese scrive al costruttore francese e gli dice la stessa cosa, il 22 ottobre tre Agenzie di Sicurezza fanno un comunicato congiunto per dire che il progetto del reattore Epr non è approvabile. Lo stanno già costruendo e i nostri politici vi infinocchiano, perché vi fanno capire che avremo una macchina che sarà il portento della sicurezza, quando nei Paesi in cui questa centrale è in costruzione, e l’Inghilterra, che è interessata anch’essa a vedere di sostituire le vecchie centrali inglesi con queste nuove, dice “ il progetto non c’è, ci vorranno almeno due o tre anni per recuperare”. Nel frattempo l’Autorità di sicurezza Finlandese ha trovato 2.100 non conformità in cantiere a Olkiluoto, dove è in costruzione uno di questi due reattori e ha scoperto, a ottobre, che le saldature del circuito di raffreddamento della centrale, che sono una struttura importantissima per la sicurezza, sono fuori norma e ha bloccato i lavori all’interno della centrale. Questo per dirvi che siamo nelle mani di persone che vi vendono delle cose che non esistono! La vera alternativa esiste, è possibile tagliare i consumi in Italia del 20% guadagnandoci, l’efficienza energetica è veramente la prima cosa che bisogna fare, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica potrebbero fare il triplo dell’energia dei quattro reattori che l’Enel vuole costruire. In questo modo arriveremmo a raggiungere gli obiettivi europei, che significherebbero anche creare molta occupazione. Voglio dire a chi ci ascolta, per chiudere, che il comparto delle fonti rinnovabili in Germania occupa più persone dell’industria automobilistica e l’industria automobilistica tedesca certamente non è più piccola di quella italiana."

Blog: "Perché tanta insensibilità nel nostro Paese sui temi ambientali?"

Giuseppe Onufrio: "A quanto pare no: Eurisko ha pubblicato oggi una ...(intervento fuori microfono) beh, il problema sono le élites di questo Paese, le élites economiche e politiche, che sono fuori dalla storia: voglio ricordare che il tema del clima globale è un tema che ormai, nei grandi Paesi europei, non divide più destra e sinistra, ma è diventato un obiettivo anche di carattere industriale. In Italia invece abbiamo un’élite che, per piccole lobbies o per piccoli interessi, vuole perseguire la strada del ritorno al nucleare, quando per quanto riguarda il nucleare negli altri Paesi il problema è che cosa fare per non chiuderlo, mentre in Italia c’è qualcuno che magari vende acciaio o cemento che è interessato a partecipare a questo business. In realtà manca una visione dell’élite del nostro Paese e purtroppo, quando l’élite di un Paese non ha una visione di sé stessa, non ha neanche una visione di un futuro possibile. Pensiamo che la battaglia sia ancora aperta, che ce la possiamo fare, ma dobbiamo ancora fare una grande battaglia e credo che a Copenaghen, se Copenaghen non fallisce, penso che avremo una possibilità per la quale anche l’Italia potrà giocare un ruolo, perché in questo Paese le intelligenze e le capacità non mancano. Quella che manca è la visione di un futuro possibile anche industriale."

lunedì 16 novembre 2009

Il risveglio del Nonno Stregone




Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono e i buoni uccidono.
Ma dietro gli occhi chiusi, ognuno mantiene il proprio segreto.
Percio' non sapremo mai cosa sognava il Nonno Stregone quella notte, quando all’alba il suo naso si sveglio'.
La prima cosa, infatti, che il nonno faceva ogni mattina, non era aprire gli occhi ma annusare.
Era quella la prova di aver passato un’altra notte e di essere ancora momentaneamente vivo.
Aprendo gli occhi avrebbe infatti visto il buio e le ombre della sua stanza. E avrebbe potuto trovarsi ancora in qualche onirico inganno o oscuro mondo parallelo.
Ma annusando non poteva sbagliare.
Se avesse sentito odore di zolfo e alcol per accendere il grill, quello poteva essere l’inferno. Odore di pane e mosto, il paradiso. Sul purgatorio non aveva le idee chiare, ma pensava che odorasse di semolino.
A volte il Nonno Stregone temeva di svegliarsi negli odori di una vita passata. Ad esempio, un rude aroma di coperta militare e insalata di piedi lo avrebbe riportato in caserma.
Matita e gesso di lavagna, era di nuovo bambino sul banco di scuola. Nebbia e lana di passamontagna, in bici verso il lavoro.
Inchiostro e piombo, la tipografia.
Ma se avesse sentito odore di lavanda e peperonata, allora al suo fianco, nel letto, ci sarebbe stata la Jole. Perche' la Jole, compagna della sua vita per lunghi anni, emanava quell’odore fascinoso e meticcio: i suoi capelli prima biondi e poi
bianchi avevano un buon odore di shampoo, ma cinquant’anni di aerosol alla peperonata in cucina li avevano permeati, e non c’era lavaggio che potesse scindere questo connubio.
Il nonno si commosse al ricordo e questo si concreto' non in lacrime ma in un peto.
Il peto era la prova della sua solitudine. Per anni aveva represso queste necessarie manifestazioni notturne per rispetto alla Jole. A volte si alzava di notte, andava sul terrazzino e modulava. Chi passava poteva pensare che lassu' ci fosse un gatto, o un sassofonista insonne. A volte un amico transitava e per solidarieta' rispondeva in controcanto.
Poteva accadere pero' che un sol diesis subdolo e indomabile partisse. Allora la Jole si muoveva un po’ nel letto, borbottava qualcosa, o faceva finta di niente.
Il peto del nonno quella mattina si perse nell’aere e nessuno protesto'.
Se un diavolo avesse risposto con solforoso contrappunto, sarebbe stato all’inferno.
Se un angelo avesse purificato l’aria con un turibolo d’incenso, sarebbe stato in paradiso.
Se un ragioniere di Varese avesse protestato, sarebbe stato come quella notte nel wagon-lit.
Nulla accadde e cosi' il nonno penso' che era nuovamente e momentaneamente vivo, nel solito mondo.
Ma voleva la prova certa.
Annuso' con piu' forza e senti' odori che lo rassicurarono.
Odore di pane, anzitutto.
Meraviglioso profumo di pane, dalla bottega del fornaio, prova dell’operosita' umana e della quotidiana lotta per la sopravvivenza. Al profumo si accompagnava la vigorosa voce del fornaio Selim che intonava una versione italo-egizio-punk
di E se domani.
Poi il nonno annuso' odore di caffe'. Nel suo naso entrarono la Colombia, l’Arabia, Maracaibo, le navi del pirata Morgan e Posillipo. Il bar stava aprendo.
Cosi' si accinse ad alzarsi e a compiere le ventisette azioni che un umano adulto deve compiere per riprendere il proprio posto nel mondo. Riatteggiarsi a bipede, lavarsi, vestirsi, calzarsi, riempirsi le tasche di oggetti rituali, controllare che niente manchi eccetera.
L’uomo primitivo, penso' il nonno, doveva fare solo tre cose.
Alzarsi con cautela, per non dare una testata nella caverna, e pisciare.
A volte le due azioni erano contemporanee.
Non doveva togliersi il pigiama e vestirsi perche' il vestito notturno e quello da lavoro erano uguali: una pelle di scimmia o di altro donatore.
La terza azione era grattarsi il cranio e constatare l’assenza di un dentifricio, di una caffettiera, di un tostapane e di altre future ideazioni. Cosi', deluso ma leggero, usciva dalla caverna per una nuova giornata.
Il passaggio dalle tre azioni fondamentali del pitecantropo alle ventisette dell’umano medio si chiamava civilta'.
Il Nonno Stregone scese dal letto.
In giovane eta' si balza giu' dal giaciglio come i gatti, in un colpo solo. All’eta' del nonno si scende come un pitone che ha mangiato sei angurie, un gradino alla volta.
Soprattutto, una volta in piedi restavano molte cose da fare.
Alcune assai insidiose, come ad esempio indossare i pantaloni.
I pantaloni hanno tre anime e tre volti.
Vanitosi, pacifici e ben stirati nella vetrina del negozio.
Informi, goffi e dormienti quando li fai cadere a terra o li posi sulla sedia.
Complicati, litigiosi e pieni di biforcazioni quando li devi infilare alla mattina, specialmente se hai fretta.
Ma ancora piu' subdoli sono i calzini.
Il Nonno Stregone aveva stabilito che, alla sua eta', tre erano i modi possibili di infilarli.
Uno, posizione detta “della spogliarellista”, steso sul letto con una gamba sensualmente sollevata. Tempo necessario all’impresa: un minuto, salvo perforazione del pedalino da parte dell’unghia dell’alluce.
Due, posizione eretta “gamba sulla sedia”. Unico rischio, uno schianto del legno o un colpo della strega.
Tre, posizione “riciclami”: andare a letto coi calzini e usare gli stessi la mattina dopo. La meno igienica ma la piu' rapida.
Inoltre, nello scegliere il paio bisognava tener conto dell’esistenza della LIC, Legge di infedelta' del calzino, che dice cosi':

Un calzino, messo nel cassetto,
cerchera' quasi sempre di far coppia con un calzino diverso.

Quindi i pedalini tendevano a sfuggire a una banale similarita' e formavano duetti fantasiosi: corto nero con lungo blu, cotone cannettato con lana a losanghe, e cosi' via.
Poi bisognava pisciare con paziente calcolo balistico. Poi...
Ma il Nonno Stregone era ancora uno splendido settantenne.
Dopo aver compiuto le ventisette operazioni della civilta' umana, scese le scale e si trovo' in strada.

Il non-Parlamento va chiuso

Rubo un post a Beppe Grillo.
Lo rubo perchè lo condivido in tutto e per tutto.

fonte: http://www.beppegrillo.it/

Grillo68

"Il non-Parlamento è incostituzionale, è una finzione, non esiste. Il non-Parlamento va chiuso. E' un non-luogo in cui non-vanno i non-eletti che non-discutono le non-leggi. La Camera e il Senato sono il deserto dei Tartari. E i non-eletti ci prendono anche per il culo. Luca Barbareschi, spesso in tournée (non si è visto per il 52,95% delle sedute), afferma: “Non ce la farei ad andare avanti con il solo stipendio da politico” di 23.000 euro mensili. Mavalà Ghedini scomparso 3.564 volte su 4.789 (74.42% di assenze), tallonato da Massimo D'Alema: 3.294 su 4.789 (68.78% di assenze). Non va dimenticata Emma Bonino che detiene la leadership di assenza in Senato: 2.099 su 2.725 (77.03% di assenze) (dati da openpolis.it). Il non-parlamentare non-eletto continua a farsi i cazzi suoi per tutta la legislatura e può percepire un doppio stipendio dopo essere stato promosso dal capo in Parlamento. Come l'insuperato Lurch Ghedini rastrellatore di parcelle private e dei soldi da deputato.
Il non-Parlamento è un non-luogo perché non ci sono i non-parlamentari. Nessun cittadino ha eletto nessuno. Quelli che non si aggirano sono stati assunti dallo psiconano, da Topo Gigio Veltroni, da Casini. Sono non-parlamentari. Non parlano mai, prendono ordini. Premono un pulsante in aula, quando ci vanno. Questo è il loro lavoro, scimmie ammaestrate e ben pagate. Un intero non-Parlamento "nominato" da sei persone. La legge elettorale che nega il voto di preferenza ha trasformato l'Italia in una oligarchia. Nessun partito la mette più in discussione. I loro problemi giudiziari, chiamati riforma della giustizia, sono più importanti del ripristino delle regole democratiche. Non hanno neppure il pudore di sospendere Cosentino da sottosegretario all'economia. Un intero Paese è in loro ostaggio.
Il non-Parlamento non è neppure in grado di discutere non-leggi. Approva solo decreti su decreti. I decreti di Testa d'Asfalto. Sono decreti governativi con la correzione espresso del Pdmenoelle che li approva con la non-presenza in aula come è avvenuto per lo Scudo Fiscale. Il Senato in due anni non ha trovato il tempo di discutere la legge popolare "Parlamento Pulito" legittimata da 350.000 firme. Schifani (seconda carica dello Stato, ma vi rendete conto di dove siamo arrivati?) non è interessato. E' solo un non-presidente-del-Senato con il riporto. Fini ha sospeso per dieci giorni i lavori della Camera per mancanza di copertura finanziaria delle non-leggi. Mai successo nel dopoguerra.
Mussolini minacciò di fare diventare il Parlamento un bivacco di manipoli. I partiti lo hanno trasformato in un bivacco di condannati, di ruffiani, di famigli. Chiunque abbia un minimo di dignità dovrebbe dimettersi da parlamentare. Chiunque rimane in Parlamento è complice della fine della democrazia. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure."

venerdì 6 novembre 2009


Non sono un cattolico praticante. Non sono un fedele, non vado a messa la domenica, non prego mai e forse non credo nemmeno. Non lo so, diciamo che "spero". Spero ci sia qualcosa o qualcuno, perchè come tutti, avrei piacere che dopo la morte ci fosse qualcos'altro, sempre che non sia comandato anche quel qualcos'altro da Berlusconi.
Ciò premesso, secondo me i crocefissi stanno bene dove sono.
Non fosse altro perchè mi ricordo di quando ero bambino, e la maestra ci faceva dire le preghiere e io lo guardavo.
Era l'istruzione che mi si stava dando, che mi ha permesso di diventare quello che sono, con la cultura italica che, volente o nolente, prevede il cristianesimo.
Voglio però poter dire una cosa: l'incredibile baraonda che si è creata attorno a questa cosa (che fondamentalmente non è così importante anche perchè, voglio ricordarlo, la scuola è un luogo statale, e lo stato è inequivocabilmente LAICO), la dice lunga su quanto i nostri pensieri siano drogati dai media. E non mi riferisco alla droga che sniffano i nostri politici, ma alla ben più grave droga mediatica sotto la quale siamo costretti a vivere.
Io mi incazzo di più contro lo scudo fiscale, perchè chi evade le tasse è un criminale.
Mi incazzo di meno contro il discorso del crocefisso, perchè chi non è cattolico criminale non lo è.
E se uno è cattolico, ci sono i posti giusti per poter pregare finchè si vuole.
A me, i soldi in busta paga delle trattenute fiscali, non me le rende indietro nessuno. Men che meno gli evasori.

Vignetta da http://gavavenezia.blogspot.com/

giovedì 29 ottobre 2009

Una richiesta da chi paga il canone

Giorni fa Berlusconi ha detto che molta gente non pagherà più il canone.
Io, come cittadino e come persona che il canone lo paga, avanzo una richiesta: vorrei che il Presidente del Consiglio comparisse in televisione in dibattiti seri e con seri contradditori.
Se è l'eletto del popolo, perchè a parlare ci manda Ghedini o i suoi ministri?
Da quando non lo vediamo più in TV a discutere con i leader degli altri partiti?
Invece di intervenire telefonicamente con deliranti monologhi, oppure a Porta a Porta con morbidissimi interlocutori, perchè non lo possiamo vedere in qualche trasmissione con Di Pietro o Bersani?
Oppure con Travaglio! Che ne dite? Che si porti pure Feltri e Belpietro se gli va, glie lo concederei.
Qualcuno dica al nostro "eletto" che se continua a scappare, qualche comunista cattivone potrebbe iniziare a pensare che abbia troppo da nascondere. Oppure che, se si entrasse in qualche tema specifico, lui non saprebbe nemmeno di cosa si stia parlando.

martedì 27 ottobre 2009

Incubi


L’altra notte ho fatto un sogno.
Si svolgeva all’indomani della seconda guerra mondiale, e le nazioni vincitrici stavano decidendo su chi fare uno stravolgente esperimento.
La scelta cadde sull’Italia, e l’esperimento consisteva nel vedere fino a che punto la corruzione poteva essere tollerata dal popolo.
E così diedero all’Italia una serie di Politici allucinanti.
All’estero scommettevano, dicevano: “questo lo ripudiano, tempo 2 mesi è sarà costretto a mollare l’incarico”.
Ma per quanto i bookmakers pronosticassero il personaggio di turno prossimo alla frutta, incredibilmente quello riusciva a riciclarsi, a sviare dalle sue responsabilità e ad accusare altra gente di malafede.
I fautori dell’esperimento credettero di essere vittima di allucinazioni collettive quando videro definito “uno dei migliori politici Italiani” un personaggio del quale addirittura si diceva si fosse baciato con un mafioso.
Addirittura non ci vollero credere quando dedicammo una via a un personaggio che ha intrallazzato loscamente montagne di denaro pubblico, definendolo addirittura un “grandissimo statista”.
L’azione finale, quella che doveva mettere fine all’esperimento e far cedere anche il più tollerante degli Italiani, la fecero quando inserirono in politica un imprenditore già colluso con mafiosi, che basava le sue fortune su frodi fiscali di ogni tipo, corruzioni di giudici, testimoni, e chi più ne ha più ne metta.
Quando videro che costui vinse le elezioni, più volte addirittura, i nostri aguzzini rimasero sbalorditi.
Qual è il livello massimo di sopportazione per il popolo?
Decisero allora di farla veramente sporca. Si chiesero quale fosse per antonomasia il simbolo del peccato: la prostituzione.
Per essere sicuri, lo unirono a una delle piaghe più grandi dei giorni nostri, che ha fatto piangere migliaia di mamme e distrutto molte famiglie: la droga.
Un politico puttaniere che frequenta uno sfruttatore della prostituzione e spacciatore di droga, anzi, che lo ospita a casa sua, pensavano non potesse essere fatto passare.
Ma anche qui ci sottovalutarono.
Aumentarono il tiro: con le donne passi, ma coi trans no.
E qui accadde l’imprevedibile: il politico al quale toccò il trans ammise le colpe e si tolse di mezzo da solo.
Ammise addirittura di aver sbagliato!!!!! Disse incredibilmente di provare vergogna per quello che aveva fatto.
Fu un evento straordinario, per il paese degli “scaricabarile” e dei “tutti dentro e nessun colpevole”.
Allora gli Italiani lo accusarono. Tutti, da destra a sinistra, lo vollero fuori dai giochi.
Immediatamente all’estero capirono: non è che gli Italiani tollerino tutto, è che i politici precedenti negavano. Anche l’evidenza. E gli Italiani si bevevano tutto d’un fiato.
Non un popolo di tolleranti, ma un popolo di creduloni.
Per sostenere questa nuova e sconvolgente tesi, ci fecero passare in televisione un programma nel quale una manciata di ragazzi venivano ripresi dalle telecamere 24 ore su 24, e ce lo fecero passare per un reality show, uno spettacolo della realtà.
La gente ci credeva, pensava veramente che le persone riprese si comportassero liberamente e senza copione.
Era finito. L’esperimento aveva decretato il suo risultato.
Mi son svegliato di colpo, sudato, e ho pensato subito che per fortuna la vita reale è ben diversa.
Gli Italiani, da che mondo è mondo, sono tutto fuorchè creduloni : sono proverbialmente scaltri e astuti: meno male. Dolce realtà.
Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
E anche se non lo fosse, comunque negherei.

lunedì 19 ottobre 2009

Obiettività



Sabato pomeriggio sono andato allo stadio di Torino, per vedere Juve-Fiorentina.
Erano tanti anni che non ci andavo e devo dire che è sempre molto bello vedere le partite allo stadio.
Se si è amanti del calcio si vede molto meglio la partita rispetto alla tv, se non lo si è credo sia comunque un’esperienza piacevole, non fosse altro per la gente, il tifo e le coreografie.
Ci siamo seduti nei distinti, la visuale era ottima e la gente attorno tutta di fede bianconera, come me.
All’inizio della partita, inizia la vera e propria lezione dello stadio: e cioè che l’essere umano non è fatto per essere obiettivo.
Ogni fallo alla Fiorentina un boato, un coro di insulti all’arbitro.
Ogni contrasto non fischiato per noi, un coro di insulti all’arbitro.
Ogni infortunio ad un giocatore viola, la carineria più simpatica era qualcosa tipo “devi morire”.
E così di questo passo, fino al punto di insultare i nostri per passaggi sbagliati, azioni non concretizzate e così via.
Non vorrei essere frainteso, mi sono divertito come un pazzo in mezzo a queste che a mente fredda sono pazzie, però non posso fare a meno di sviluppare una riflessione:
Non sarebbe meglio se ci sforzassimo di essere obiettivi?
Difendere a spada tratta qualcosa o qualcuno, solo perché si è deciso di schierarsi da quella parte è poco logico, anche se molto umano.
Secondo me, in ogni tipo di discussione, la figura migliore la fa sempre chi è obiettivo.
Bisognerebbe avere la nobiltà di riconoscere le proprie debolezze e i punti di forza degli avversari.

Non è difficile fare questo, almeno non per le persone di intelligenza media: basta ascoltare le voci dentro di noi, perché credo che quando diciamo una cosa non obiettiva lo sappiamo benissimo di dirla.
Uno juventino che ammette che la juve farabuttava e che quindi andava punita ad esempio è un eccellente conversatore, a quel punto, quando qualcuno gli contesta qualcosa può difendersi, può farsi le sue ragioni, perché le precedenti colpe indubbie e solari le ha ammesse, onestamente e senza problemi.

Diventa “credibile”, ecco.

Se viceversa ci si arrocca sulle proprie prese di posizione, la conversazione diventa stagnante, improduttiva.

Se una persona dicesse che un uomo che ha svariati capi di imputazione è perseguitato dai giudici, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
Se si dicesse che un uomo si ritrova la casa piena di ragazzine poco vestite, sorridenti e disponibili, e non gli viene il minimo dubbio che possano essere prostitute, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
Se una persona che è in grado di farlo tenta di modificare la costituzione per evitare dei processi, e si dicesse che è giusto che lo faccia perché altrimenti quella stessa persona non potrebbe lavorare tranquillamente, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
A meno che queste persone non siano dei poveri incapaci di intendere e volere, a questo punto bisognerebbe compatirli ed aiutarli in tutti i modi a trovare la giusta dimensione delle affermazioni.

mercoledì 7 ottobre 2009

07/10/09: La legge è nuovamente uguale per tutti



E' normale un Paese dove si sta un giorno intero col fiato sospeso per sapere se il presidente del consiglio possa o non possa essere giudicato?
E' normale un Paese dove, appreso che il presidente del consiglio può nuovamente essere giudicato, si ipotizza la caduta del governo?
E' normale un Paese dove viene fatta una legge che rende 4 persone ingiudicabili?

Se si facesse leggere l'articolo 3 della costituzione a un bambino di 3 anni e subito dopo gli si spiegasse il lodo Alfano, anche lui capirebbe che c'è qualcosa che non va.
Tuttavia abbiamo dovuto subire questo tran-tran mediatico, e abbiamo anche appreso che 6 costituzionalisti della corte su 15 si sono espressi in modo favorevole alla porcata del lodo AlNano.
Questo a parer mio è una cosa strana, non il fatto che sia stato bocciato il lodo.

A sentire Berlusconi, andrà avanti, perchè non ha nulla da temere, lui si sente innocente.
Allora perchè tutto questo putiferio?
Sù, da bravo.... fatti processare e azzittisci tutti questi comunisti cattivoni!
Io sono proprio in trepidante attesa.

venerdì 2 ottobre 2009

Sfortune

Ospita una ragazza e si rivela una prostituta.... ospita uno stalliere e si rivela un pluriomicida di mafia.... Berlusconi è veramente sfortunato! (Massimo Donadi - IdV - 01/10/09 - Porta a Porta)

giovedì 1 ottobre 2009

Opposizione Disperatamente Cercasi


La prova che Berlusconi è un pessimo presidente del consiglio, secondo me viene da un ragionamento: nonostante le sue 3 televisioni, i suoi settimanali, i quotidiani gestiti da familiari o da giornalisti servi, una volta si e una no perde le elezioni.
E' un caso strano: di solito nei paesi dove la libertà di informazione è un miraggio, chi la gestisce (l'informazione) ha gioco facile.
E la cosa che avvalora ancor più la tesi, cioè che sia un premier pessimo, è che non è che perde contro un Berlinguer! Perde contro questa sinistra scalcagnata e frammentata.
Poi, quando è al governo, la sinistra scalcagnata e frammentata non riesce nemmeno a darsi una parvenza di credibilità, e dura il tempo di un batter di ciglia.
Questo lo dico perchè ancora non riesco a credere all'immane boiata che ha ragliato Don Silvio dal suo pulpito della libertà, cioè che lui si ritiene il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni.

Detto questo, inizio a pensare che quella che chiamiamo oggi opposizione, in realtà di opposizione abbia ben poco.
Il PD è stato messo in scacco da Beppe Grillo, che regolamento alla mano, si voleva candidare come segretario.
La paura di avere a che fare con qualcuno che veramente dava contro al regime è sfociata in una serie di scuse e sotterfugi per dimostrarne l'incandidabilità.
Ora siamo in piena bagarre per la nomina di questo benedetto segretario, e dalle sedi di alcune zone (specialmente in meridione) arrivano notizie che lasciano dubbi sulla veridicità delle votazioni, con circoli che danno i Franceschini o i Bersani di turno all'80 o 90%.

Iniziano inoltre ad essere troppi i colpi non affondati al novello duce da Arcore, dal non imbastire un benchè minimo discorso per contrastare quel gigantesco conflitto di interessi, fino all'ultima non votazione per bocciare il condono agli evasori fiscali.
Leggo da "il fatto quotidiano" di oggi (finalmente un giornale veramente super partes, con firme eccellenti e soprattutto che non becca un centesimo in sovvenzioni statali, quindi privo di padrone) che 59 deputati del PD non hanno partecipato al voto per arginare questo scempio fiscale.
Capisco che c'è da decidere il segretario, ma un deputato è eletto per votare al parlamento.
Sarebbe come se io domani non mi recassi al lavoro perchè devo stare in famiglia a decidere chi va a fare la spesa.

Io non sono mai stato iscritto a nessun partito in vita mia, ma quest'anno ho fatto la tessera del PD, proprio perchè volevo dire la mia, volevo contribuire nel mio piccolo a dare forma al maggior partito di opposizione a quella che reputo l'anomalia più grande del mondo cosiddetto "democratico".
Alla luce di queste considerazioni, non voterò.
Mi consolo solo pensando che avrei votato per Marino, e penso di averci visto giusto.
Naturalmente, nel dubbio brogli, rimangono invischiati principalmente gli altri due.
Non voterò perchè non voglio contribuire ad essere complice di Berlusconi nei suoi loschi affari.
Se il PD vorrà il mio voto, dovrà conquistarlo con i fatti, non dovrò nemmeno per un momento avere il dubbio che se la faccia col biscione.
Credo di poter dire che l'8% degli Italiani, che ha votato Italia dei Valori alle ultime europee, sia un segnale del fatto che non sono poi da solo a pensarla così.
Penso che oggi in Italia, l'opposizione la facciano in 5: L'Italia dei Valori, un pochino rai3, e i quotidiani "la repubblica", "l'Unità", e oggi finalmente anche "il fatto quotidiano".
Mi chiedo solo fin dove vorranno scendere i politici del PD prima di invertire la tendenza.
E finalmente a provare un po' di vergogna.


P.S. la vignetta che ho messo su l'ho "rubata" a Marco Gravagnin, un bravissimo vignettista del quale segnalo il blog: http://gavavenezia.blogspot.com/

venerdì 25 settembre 2009

Il migliore di tutti


Senza volermi vantare, io sono il miglior attaccante della storia del Real Madrid.
Chi non ne è convinto è chiaramente un mistificatore della realtà.
Da attente deduzioni, sono poi il miglior spazzacamino d'Europa.
Sono anche, senza pericolo di smentita, il più bravo attore della storia del cinema, il più bravo cantante e il miglior apicultore degli ultimi 150 anni.
Chi dissente da ciò è chiaramente un bolscevico.
Sono il più bravo macinatore di caffè del mondo moderno, chi non è d'accordo è uno sporco catto-comunista, sono poi indubbiamente il più grande restauratore di opere d'arte d'Italia, e se qualcuno volesse contrariarmi gli scaravento contro Capezzone.
Se c'è qualcuno che osa pensare che io non sia il miglior produttore di callifughi della terra, si becca immediatamente una querela.
Usain Bolt si deve rassegnare: il miglior velocista di tutti i tempi sono io.
Anche Federica Pellegrini non è nessuna: sono io la migliore nuotatrice.

Ora devo lasciarvi, ci sono due uomini vestiti di bianco che vengono verso di me: probabilmente vorranno insignirmi del titolo di più bravo chef d'Italia, ma se osano farmi qualche domanda li querelo.

lunedì 21 settembre 2009

Il grande sogno





Ieri sera ho visto un bel film al cinema, Il grande sogno, di Michele Placido.
E' ambientato nel 1968.
Descrive le giornate di alcuni giovani e ha per sfondo lo straordinario fermento di quel periodo.
Mi ha colpito molto soprattutto l'interpretazione degli attori, veramente tutti molto bravi, e su tutti Luca Argentero.... devo ammettere che dal grande fratello è uscito qualcosa di buono.
Ma c'è sempre la classica eccezione che conferma la regola.

La riflessione che mi viene dal film è che non è facile, quando si parla di un periodo storico particolare, determinare sempre con esattezza dove sta il giusto e dove sta l'errore.
Le gesta dei giovani del film, animati dal "grande sogno" di un mondo senza ingiustizie e privo di ogni diseguaglianza, vanno dalle manifestazioni alla rabbia, dai loro innamoramenti all'attentato terroristico.
Michele Placido ha rilasciato un'intervista nella quale dice che servirebbe anche oggi un 68, specialmente in Italia.

Inutile dire che mi trova d'accordo... vuoi per come la penso politicamente, e vuoi per la mia indole naturale nel provare simpatia per chi si oppone.
Sono decisamente un "bastian contrario".

Non posso nemmeno dire che a vedere questo film in sala eravamo i classici quattro gatti, perchè in realtà eravamo in tre.
Tre persone in tutta la sala.
Spero sia dovuto al fatto che il film era fuori già da parecchi giorni, e non perchè alla gente non glie ne frega nulla della nostra storia.
Spero.
Comunque, a chi non lo avesse ancora visto, consiglio vivamente la visione di questa opera, che a tratti sembra la messa in scena di una delle canzoni storiche di Guccini.

sabato 5 settembre 2009

Non la penso come te …ma darei la vita per farti dire quello che pensi (Voltaire)


Questa è una frase che ha attraversato la storia, per giungere a noi e ricordarci cosa è la democrazia.
Nel suo lungo viaggio nel tempo, si è decisamente dimenticata di passare da Arcore.
Oppure là hanno capito male, qualcosa come "Non la penso come te e quindi ti querelo".

Il problema non è quello, lo so.
Non è che "non la pensano come lui".
E' che la verità, in dittatura, non sempre si puo' dire.
E poi, non vorrete mica che l'amico Ligio rimanga deluso nel momento più importante!

Nei paesi democratici, beati loro, i politici alle domande rispondono.
E se le domande insinuano scomode verità si dimettono.
Si dimettono perchè la gente non accetta che chi è stata messa lì dal popolo prenda il popolo per il culo.

Se poi le domande o le accuse sono ingiustificate, il politico dimostra il contrario, e il giornalista fa una figura barbina.
E la gente, nei paesi democratici, tende a guardare quel giornalista con sospetto, perchè si è inventato delle cose per screditare chi era innocente.

Questo accade, nei paesi democratici.
Non c'è il lodo Alfano.
Nei paesi democratici.

giovedì 3 settembre 2009

Festa Patronale di S. Bartolomeo - Trino



Anche quest'anno a Trino c'è stata la tradizionale festa patronale, e anche quest'anno sono stato molto contento di aver partecipato dando una mano al fantastico gruppo della pro loco Trinese.




Grazie a tutti quelli che vi hanno partecipato e a tutti quelli che sono passati a bere un mojito nella nostra baracchetta.
Appuntamento alla prossima festa, non vedo l'ora di pestare di nuovo sui lime, per allietare le gole dell'assetata popolazione mia concittadina.

mercoledì 26 agosto 2009

Facce Toste

Riporto alcuni virgolettati del nostro ministro della giustizia Angelino Alfano, tratti dal sito www.tgcom.mediaset.it .
Ho ancora gli occhi fuori dalle orbite dal tanto non credere a ciò che ho letto:

"In questo primo anno di legislatura abbiamo varato due importantissimi provvedimenti, il pacchetto antimafia e la riforma del processo civile, su cui e' stato possibile procedere senza grandi scontri ne' lacerazioni".

"Noi non abbiamo alcuno scontro con i magistrati. Intendiamo portare avanti il progetto di riforme proposto agli elettori che lo hanno approvato con il loro voto partendo da due principi equivalenti: l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e il fatto che i magistrati sono soggetti solo alla legge, che viene fatta dal Parlamento. Serve che tutti si rendano conto del proprio perimetro di azione. Il Parlamento e' sovrano e approva le leggi. Quelle leggi i magistrati le devono applicare. Noi non vogliamo interferire rispetto ai principi sacri di autonomia ed indipendenza della magistratura".

"Non ci saranno nuovi indulti. Lo dico chiaramente da un anno. Si fanno uscire ogni due anni 30mila detenuti, ma il problema non si risolve mai. Noi puntiamo sulla realizzazione di nuove carceri e sul lavoro in carcere per abbassare la recidiva".

Il problema in Italia è che c'è un sacco di gente che leggerà questo articolo e lo prenderà per buono, non sapendo nulla sulla legge porcata anti intercettazioni, sulla storia di De Magistris e Genchi, e sul cosiddetto "scudo fiscale", modo elegante di chiamare un condono vergognoso a favore di malavita ed evasori vari.
Non c'è che dire, un ministro con una bella faccia tosta.

martedì 25 agosto 2009

Balle Spaziali


Sarò fissato, sarò di parte, sarò quello che volete, ma ormai quando sento il Biscione di Arcore dire qualcosa io penso sempre ed inequivocabilmente che sia l'opposto.
Quando sento che accusa qualcuno di qualcosa penso che lui stesso sia colpevole di quella cosa.
Troppe volte ha dato esempi in questo senso, cito a caso e a memoria:
-Diceva che la sinistra Italiana è bolscevica, artefice di leggi bavaglio. Lui invece è il "Popolo delle Libertà". Peccato che poi, questo popolo delle libertà sospende dal servizio Rai i giornalisti che osano non prostrarsi ai piedi del padrone come Santoro, Luttazzi, Biagi.
-Tempo fa ha mandato a casa degli Italiani un libro in cui si potevano ammirare stupende foto in cui il cavaliere tutto casa e chiesa raccoglieva i fiori con le figlie, abbracciava la moglie, il tutto ovattato da uno splendido e sereno clima da famiglia perfetta. Peccato che abbiamo scoperto che fosse solito frequentare prostitute, ragazzine, festini.
-A gennaio di quest'anno ha dichiarato qualcosa tipo "Nessuno mi porterà via Kakà dal Milan". A giugno Kakà andava al Real Madrid.
-Si è superato quando ha invece detto che lui non avrebbe voluto vendere Pirlo, ma il bilancio societario l'avrebbe richiesto. Pirlo, ad oggi, è rimasto al Milan!!!!

Ora: secondo me quest'uomo prova un gusto speciale nel raccontar balle.
Penso che tutti conoscano almeno una persona così, credo sia una patologia.

Figurate cosa penso del fatto che abbia dichiarato di voler aspramente combattere la mafia!
Lui! Che ha fondato un partito insieme ad una persona condannata in primo grado a 9 anni per associazione mafiosa!
Lui, che ha convissuto con Vittorio Mangano, mafioso condanato all'ergastolo per omicidio.
Lui, che ha definito Vittorio Mangano un eroe.
A berluscò: ma non ci prendere per il culo!

giovedì 6 agosto 2009

Chi non Lega non è un asociale, è uno che ragiona!



Questo manifesto della lega nord non è che non mi piace: mi fa schifo.
E' un fare leva su una tragedia esportata dagli Europei ai danni di una popolazione lontanissima, con altre culture, che non sapeva neanche dell'esistenza di altri popoli. Siamo andati là in caccia di terre, ricchezze, opportunità, abbiamo detto loro che gli Americani da ora in avanti sarebbero stati gli Inglesi, e che loro sarebbero diventati Indiani. Loro, che Americani lo erano da millenni.
Quelli non è che non ci volevano, semplicemente avrebbero gradito continuare ad esistere. Ma l'uomo bianco che portava progresso, (allora non portava democrazia in quanto Europei in stato di monarchia, ma la presa per il culo era la stessa) non poteva convivere con il diverso, dimenticandosi che in casa d'altri i diversi saremmo noi.
Ora: non è che voglio giudicare la storia, ci mancherebbe. Solo mi rifiuto di subire passivamente le porcherie che questa sottospecie di partito politico ci propone quasi quotidianamente.
Accomunare la politica espansionistica degli Europei dei secoli passati con la diaspora di milioni di poveracci che fuggono da povertà, guerre e carestie mi sembra disumano.
Invece di proporre soluzioni contrarie al più normale istinto umanitario come il reato di clandestinità, inviterei i razzisti in camicia verde a studiarsi la storia.

A seguire, un video della canzone "Fiume Sand Creek", del grande De Andrè, che descrive la questione in un modo un po' diverso.
Questione di sensibilità e cultura: non dico di essere tutti De Andrè, ma almeno non facciamo le teste di cazzo.


mercoledì 5 agosto 2009

Maudit



...Tutto tutto sulla mafia, tutto tutto sulla P2, e l'Europa che ci fa ciao! Pizze pazze e corruzione, Euromafia da esportazione.... e le stragi senza nome tutte passano da Roma... tutto tutto sulle elezioni, tutto tutto su noi coglioni, Autoelogi e insabbiamenti, Funerali, tutti presenti! I politici e la malavita, i politici e la bella vita...



In questi giorni lo scandalo consiste nelle avventure comico-penose-erotiche del nostro premier, ma non vorrei si dimenticasse quello che di ben più grave succede da troppo tempo nelle nostre istituzioni. I Litfiba lo descrivevano a loro modo già parecchi anni fa, quando la ascoltavo in macchina, magari tornando a casa da qualche locale al sabato sera, questa canzone non mi faceva così effetto...forse perchè ero più giovane e non ci pensavo troppo...
Ricordiamoci che, comunque la vogliamo vedere, ci sono dei fatti incontrovertibili: il nostro premier è stato iscritto alla P2 ed ha abitato sotto lo stesso tetto con un mafioso rivelatosi poi omicida per circa 2 anni.







Maudit

Maudit!
Di notte voglio entrare nei segreti tuoi
E voglio costruire una fortezza senza inganni
Sarò il corto circuito nella stanza dei bottoni
E scioglierò i veleni delle tue decisioni
Di notte voglio ballare nella televisione
Truccarmi da pallone e poi raccontarvi tutto
Tutto tutto sulla mafia
Tutto tutto sulla P2
E l'Europa che ci fa "Ciao"
Pizze pazze e corruzione
Euromafia da esportazione
Tutto tutto sul mio fegato
Tutto tutto, tutto e niente...
Je suis maudit maudit maudit
maudit, maudit, maudit
Je suis maudit, maudit, maudit
Maudit, maudit, Maudit
E via il guinzaglio
Di notte voglio entrare nei segreti tuoi
E li voglio raccontare alla gente che s'inganna
Di notte voglio ballare nella stanza dei bottoni
staccare tutti i fili delle tue decisioni
Staccare tutti i fili con la tua benedizione
Tutto sulla chiesa in Africa,
Tutto tutto sull'obiezione,
E le stragi senza nome,
Tutte passano da Roma
Pizze pazze e corruzione
Tuttotutto sul mio fegato
tutto tutto, tutto e niente...
Jo soi maudit, maudit, maudit
Maudit, maudit, maudit
Jo soi maudit, maudit, maudit
Maudit, maudit, maudit
E via il guinzaglio
Je suis maudit, maudit, maudit
Maudit, maudit, Maudit
Je suis maudit, maudit, maudit
Maudit, maudit, Maudit
E non è tutto!
Dirti
Tutto tutto sui veleni
E i segreti del Vaticano,
Tutto tutto sulle elezioni,
Tutto tutto su noi coglioni
Tutto tutto, tutto e niente...
Autoelogi e insabbiamenti,
Funerali, tutti presenti
I politici e la malavita, i politici e la bella vita
Tutto tutto, tutto e niente...
Je suis maudit,
Maudit, maudit
Je suis maudit,
Ma-ma-ma-maudit
Je suis maudit,
Ma-ma-ma-maudit
Maudit, maudit, Demodè
Dirti tutto tutto

venerdì 31 luglio 2009

L'importanza dei termini




Bisogna sapere cosa vogliono dire le parole, quando si usano.
Oggigiorno vi sono dei termini usati con una leggerezza disarmante, che andrebbero analizzati e soppesati, invece vengono spiattellati gratuitamente.
E così, per fare un'esempio, mentre in America chi evade le tasse se ne va dritto dritto in gattabuia, chi si permette di chiedere giustizia per la corruzione gigantesca Italiana diventa un "giustizialista".
Chi vota a sinistra e lo esterna, si sente dare facilmente del "comunista", parola cara al nostro premier "puttaniere"; termine quest'ultimo credo esente da discussioni o dubbi (puttaniere = chi frequenta prostitute, mentre lui si definisce un "non santo").
Ma il comunismo è nato come un'idea di realtà sociale che presupponeva la comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro. Era l'utopistica aspirazione ad una società paritaria, nella quale tutti potessero avere stessi diritti e stessi doveri.
Poi, la storia ci tramanda pagine tragiche, nelle quali l'utopia del mondo paritario si trasforma in una tirannia di pochi ai danni di molti.
Si parla di potere concentrato in poche mani, di bavagli all'informazione, di media che parlano solo con la voce del padrone. E questo a me fa venire in mente Berlusconi, non di certo Prodi o Franceschini. O chi ne prenderà l'eredità.
Bisognerebbe che qualche giornalista lo ricordasse al nostro premier, quando fa uso di questo termine.
Ah già, affinchè questo accadesse, dovrebbe succedere che un giornalista parlasse con la propria voce, e non con quella del governo.
Un'ultima osservazione: il comunismo non funziona perchè non premia chi ha merito, non si è incentivati a dare di più perchè lo sforzo non porta ad un'avanzamento sociale.
Per non farsi mancare neanche questa sfumatura, sembra proprio che il nostro caro presidente del consiglio promettesse posti in tv o peggio, posti in politica a delle puttane. Magari persone meritevoli, per carità, ma non proprio un incentivo alla scalata sociale per merito.
A meno che non ci vediate del merito politico nell'aprire le cosce.
Si, forse è meglio aprire spontaneamente le cosce che prenderlo inaspettatamente nel didietro.

mercoledì 29 luglio 2009

Specchietti per le allodole





La lega ha sparato l'ennesima colossale cazzata. Dopo i posti sui mezzi pubblici riservati ai milanesi, passando per le ronde, siamo arrivati all'esame di dialetto per docenti che vogliono insegnare in una determinata regione.
Pensare che Aldo Govanni e Giacomo ci hanno fato una celebre scenetta, con la famosa "cadrega"....
Non posso credere che sia una proposta seria, mi viene il dubbio che sia uno specchietto per le allodole per gli sprovveduti che ne parleranno: fossi un giornalista controllerei bene cosa fa Don Silvio in questi giorni, di solito si spara la cazzata per distogliere l'attenzione e nel contempo lui tenta di sfasciare un altro pezzo di giustizia o di democrazia.... O magari deve andare un'altra volta a puttane e non vuole troppi riflettori attorno...
Nel periodo in cui non c'è il campionato o la Champions league che distrae la gente, anche lui si deve arrangiare, i fidi complici in camicia verde scodinzolano che è un piacere.

venerdì 24 luglio 2009

I Vincitori del gioco più redditizio d'Italia.




Come spesso accade, stanno per decidere i vincitori di quello che in Italia è ormai un goliardico gioco a premi: l'evasione fiscale. I primi classificati sono Mafia, Camorra e 'Ndrangheta, che si riconfermano per l'ennesima volta campioni. Poi a seguire,i grandi imprenditori che hanno farabuttato negli anni passati, anche loro veterani di queste gloriose manifestazioni.
Se le cose vanno come ha in mente Tremonti, potranno ritirare il loro giusto premio in completo anonimato direttamente dai loro conti all'estero, con una lieve trattenuta alla dogana. Praticamente un'offerta per gli Abruzzesi.
Si rassegni chi ha cercato di essere onesto, sarà per la prossima Repubblica.



"Differenza tra un ultimatum e un condono" di Antonio Di Pietro | 24 Luglio 2009
Tieniti aggiornato: www.antoniodipietro.it

Non voltiamoci dall'altra parte - Firma l'appello su Repubblica


Caro direttore, le cronache di questi giorni raccontano di un paese che non reagisce ai gravi comportamenti del presidente del Consiglio. Non esiste nessun paese al mondo che tolleri le menzogne dei propri governanti.

Siamo un caso unico. Sono state davvero poche le voci che hanno cercato di non far passare il tempo per evitare che l'assuefazione addormenti la coscienza pubblica.

Sì, in questo momento noi crediamo che occorra uno scatto d'orgoglio di tutti gli italiani che pensano che la menzogna sia un danno al paese e alla sua credibilità. Se Berlusconi sia un santo o no interessa davvero poco.
Qui si parla di una questione politica e le domande che emergono impongono risposte non equivoche. Si può impunemente mentire al paese? Si è messa a rischio la sicurezza nazionale? Quanto si sono sovrapposti gli interessi privati alle funzioni pubbliche? Le questioni sono decisive. Riguardano la credibilità delle istituzioni e l'autorevolezza della classe dirigente.

Non è superfluo ricordare quanto impone l'articolo 54 della nostra Costituzione: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Quello che emerge dalle inchieste giudiziarie non può essere considerato il fatto personale di un "utilizzatore finale". Coinvolge tutti e non può essere accantonato dalla politica. Soprattutto dal Partito Democratico.

Ecco perché invitiamo il nostro partito a utilizzare le sue feste e le sue iniziative per rilanciare nel paese una profonda riflessione sui danni che sta provocando il Presidente del Consiglio. In questo momento tutti coloro che vogliono bene al nostro paese, in qualsiasi formazione militino, devono trovare il coraggio di non girarsi dall'altra parte.

Rita Borsellino
Gianrico Carofiglio
Sergio Cofferati
David Sassòli
Debora Serracchiani
Luigi Zanda

(24 luglio 2009)

Per firmare l'appello segui il link:
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391098

mercoledì 22 luglio 2009

Mojito!





Perchè è così raro trovare un locale nel quale si beve un buon mojito?
In fondo non è mica difficile!
Insomma, si prende un lime, possibilmente bello succoso, si taglia a metà, e una di queste metà la si taglia ancora in quattro parti.
(se proprio non si trova il lime, può andare un limone, ma il lime è decisamente meglio)
Si ripone la metà lasciata intera nel frigorifero, che altrimenti poi l'indomani è secco.
Si mettono i 4 spicchi in un bel bicchierone, detto tumbler alto, insieme a 3 bei cucchiaini colmi di zucchero di canna. Ho detto zucchero di canna, lascia stare quello bianco raffinato.
Poi si lavano 5 o 6 belle foglie di menta bella fresca e si aggiungono anche queste nel bicchiere.
A questo punto, lentamente, si schiaccia bene il tutto con un pestino, si lavora finchè non si fa uscire tutto il succo dei lime che fa una pappetta con lo zucchero e la menta.
Poi si passa al ghiaccio.
Il ghiaccio deve essere spaccato, nè tritato finemente nè intero a cubetti.
Quindi, se non si possiede uno spaccaghiaccio, si mettono 4 o 5 cubetti per volta in uno straccio, si fanno su, e si sbattono violentemente contro un piano di marmo, facendo finta che sia la testa di Berlusconi.
Si spacca ghiaccio finchè il bicchiere non è colmo.
Colmo ho detto, non facciamo i tirchi pensando che "così viene meno annacquato"!
A questo punto si versa il Rhum bianco, necessariamente bianco. Non giallo, bianco.
Quattro centilitri, si versa decisi e si conta fino a 4, poi basta, se è troppo forte non è buono.
Poi, indispensabile, la soda. Se proprio non si ha la soda, acqua gassata, più gassata che c'è.
Adesso si mescola bene, e ancora, e ancora, fino a far sciogliere tutto il pestone sul fondo.
Una bella cannuccia e .... buon drink.
Non è difficile, suvvia....!

martedì 21 luglio 2009

Il valore delle bugie



La notizia da prima pagina di ieri, nonostante i tg si ostinino meschinamente a parlare di tutt'altro, è senza dubbio la pubblicazione da parte de "l'Espresso" dell'audio delle conversazioni tra il nostro vergognoso premier e la sua stuoia di "escort", tra le quali spicca l'artefice delle registrazioni medesime, Patrizia D'Addario. (Se al posto di escort avessi usato il termine "puttane", qualcuna si sarebbe offesa?)
Ammesso e non concesso che uno possa potarsi a letto chi gli pare, la cosa sconcertante è la vagonata di balle che abbiamo dovuto subire nei giorni passati da parte di Papi, da parte dei suoi complici e da parte del suo avvocato Ghedini, che non si smentisce e continua imperterrito nella sua lotta per negare ogni più solare evidenza. Mi chiedo che parcella debba prendere l'avvocato personale di un soggetto che lo obbliga a fare i salti mortali per difendere quotidianamente l'indifendibile, cercando di non coprirsi di ridicolo, cosa che peraltro non gli riesce tanto bene.
Il problema non sta nel raccontare una balla. Sta nel motivo per il quale si racconta.
Ci sono bugie splendide, auliche, giuste. Benigni ha improntato il suo film più celebre su una grande bugia, per salvare suo figlio da un'orrenda verità. Tutti guardando "La vita è bella" abbiamo approvato la sua stupenda e commovente menzogna.
E poi ci sono bugie vergognose.
Come vergognoso è il premier che milioni di Italiani hanno scelto anche per me, ma che neanche in un milione di vite sentirò come mio rappresentante.