venerdì 31 luglio 2009

L'importanza dei termini




Bisogna sapere cosa vogliono dire le parole, quando si usano.
Oggigiorno vi sono dei termini usati con una leggerezza disarmante, che andrebbero analizzati e soppesati, invece vengono spiattellati gratuitamente.
E così, per fare un'esempio, mentre in America chi evade le tasse se ne va dritto dritto in gattabuia, chi si permette di chiedere giustizia per la corruzione gigantesca Italiana diventa un "giustizialista".
Chi vota a sinistra e lo esterna, si sente dare facilmente del "comunista", parola cara al nostro premier "puttaniere"; termine quest'ultimo credo esente da discussioni o dubbi (puttaniere = chi frequenta prostitute, mentre lui si definisce un "non santo").
Ma il comunismo è nato come un'idea di realtà sociale che presupponeva la comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro. Era l'utopistica aspirazione ad una società paritaria, nella quale tutti potessero avere stessi diritti e stessi doveri.
Poi, la storia ci tramanda pagine tragiche, nelle quali l'utopia del mondo paritario si trasforma in una tirannia di pochi ai danni di molti.
Si parla di potere concentrato in poche mani, di bavagli all'informazione, di media che parlano solo con la voce del padrone. E questo a me fa venire in mente Berlusconi, non di certo Prodi o Franceschini. O chi ne prenderà l'eredità.
Bisognerebbe che qualche giornalista lo ricordasse al nostro premier, quando fa uso di questo termine.
Ah già, affinchè questo accadesse, dovrebbe succedere che un giornalista parlasse con la propria voce, e non con quella del governo.
Un'ultima osservazione: il comunismo non funziona perchè non premia chi ha merito, non si è incentivati a dare di più perchè lo sforzo non porta ad un'avanzamento sociale.
Per non farsi mancare neanche questa sfumatura, sembra proprio che il nostro caro presidente del consiglio promettesse posti in tv o peggio, posti in politica a delle puttane. Magari persone meritevoli, per carità, ma non proprio un incentivo alla scalata sociale per merito.
A meno che non ci vediate del merito politico nell'aprire le cosce.
Si, forse è meglio aprire spontaneamente le cosce che prenderlo inaspettatamente nel didietro.

Nessun commento:

Posta un commento