mercoledì 23 dicembre 2009

Buone Feste


Siamo arrivati alla fine di questo anno funesto.
Ci apprestiamo ad entrare nell'anno nuovo in piena crisi, e io vorrei tanto avere la sfera di cristallo per vedere cosa ci aspetta.
Intanto possiamo tirare fuori l'albero, sicuri che le palle (e colossali) ce le continuino a fornire i soliti personaggi noti.
E' Natale, bisogna essere più buoni.
Ma ad essere troppo buoni sappiamo bene per cosa si passa.
Buon Natale e Buon Anno a tutti.

mercoledì 16 dicembre 2009

Ecco come sono andate le cose

Circolano in rete filmati che mettono in dubbio la versione data dai media dell'aggressione a B.
Io ho la prova di come veramente sono andate le cose.



(...per cercare di sdrammatizzare...)

io sto con Marco


Contro Marco Travaglio è in atto un'aggressione violenta. A un cenno del capogruppo Pdl alla Camera, il piduista Fabrizio Cicchitto, che nel compilare la lista nera comprendente il Fatto, Santoro e il gruppo Repubblica-Espresso, lo ha definito "terrorista mediatico", subito si è scatenata la canea televisiva. Da Porta a Porta, a Canale 5, a Omnibus il pestaggio di Marco si è sviluppato attraverso la falsificazione e la manipolazione di sue dichiarazioni rese dopo il ferimento di Berlusconi a Milano, in totale assenza di contraddittorio o con interventi tardivi quando ormai la scientifica azione diffamatoria era irrimediabile. I diffamatori e i picchiatori a libro paga sappiano che risponderemo colpo su colpo. A difesa della persona di Marco Travaglio a cui tutti i giornalisti del Fatto ribadiscono la loro più totale e affettuosa solidarietà. A difesa del suo diritto di fare giornalismo. A difesa dell'informazione e della democrazia di questo Paese, mai come oggi messa in pericolo dall'assalto dei nuovi squadristi.

Antonio Padellaro
http://antefatto.ilcannocchiale.it

martedì 15 dicembre 2009

La vergognosa onda cavalcata dal popolo delle sue libertà




Il centrodestra sta cavalcando una vergognosa onda.
Mentre i pochi giornalisti eretti Italiani fanno il loro dovere,
mentre Di Pietro lotta contro un muro di gomma per fare opposizione, i paladini delle libertà di Berlusconi, con il cavaliere in testa, fanno prodezze del tipo:
Berlusconi ha detto che se avesse vinto la sinistra ci sarebbe stato terrore, morte e povertà.
Ha chiamato coglioni gli elettori del centro sinistra.
Ha detto che sono mal vestiti e male odoranti.
Ha fatto il gesto del mitra ad un giornalista russo, paese dove una giornalista scomoda è stata uccisa.
Ha detto che strangolerebbe con le sue mani chi fa film o libri sulla mafia.
Ha detto che Rosy Bindi è più bella che intelligente.
Ha detto che se non smetterà la persecuzione giudiziaria nei suoi confronti sarà guerra civile.
Brunetta ha detto che la sinistra puo' andare a morire amazzata.
I deliranti componenti della lega un giorno si e uno anche vaneggiano di fucili e cannonate.
Calderoli...basta la parola.
Prosperini...anche.
E quante altre ce ne sarebbero....
Il tutto naturalmente detto per calmare i toni...
Loro sì che sono per il dialogo: propongono una porcata, e poi aspettano il dialogo.
Solo che per loro il dialogo dovrebbe essere "obbedisco".
Ora si dirà di abbassare i toni, poi proporranno un nuovo simil lodo Alfano.
E se Di Pietro dirà loro che la legge deve essere uguale per tutti, sarà lui che aizzerà i toni.
Se Travaglio dirà che sarà l'ennesima proposta di legge vergognosa, sarà il mandante morale di possibili attentati.
Sono stufo e mi vergogno di essere rappresentato da questa gente.
E come me ce ne sono tanti.
Io non farei mai un gesto come quello di Tartaglia, e lo condanno in modo netto.
Ma ribadisco: i mandanti morali di gesti inconsulti sono loro, col loro inconsulto governo.

lunedì 14 dicembre 2009

Vorrei un paese normale.



Premettendo e sottolineando che sono sempre contrario ad ogni tipo di violenza, vorrei un paese normale.
Penso alla Svezia, dove i politici prendono il tram e non hanno paura che le persone spacchino loro la faccia.
Se ci dimostreremo un paese con un parvenza di normalità discuteremo di un gesto sconsiderato di un violento.
La violenza è sempre sbagliata. E' incivile.
Questi concetti emergeranno, se siamo un paese normale.
Se viceversa ci dimostreremo un paese dove l'informazione è drogata dal potere, verrà fuori che chi è contro Berlusconi ha fomentato l'odio.
Dimostrarsi contrari nei confronti di un presidente del consiglio che ha svariati processi fra capo e collo, per svariati reati, e che solo negli ultimi mesi ha cercato di violentare per interessi suoi per 2 volte la costituzione, vuol dire fomentare l'odio.
Ho sempre detto che siamo tutt'altro che un paese normale.
Non credo proprio che sarò smentito.

Io penso che l'odio nei confronti di Berlusconi non l'ha fomentato nessun'altro che Berlusconi stesso.
Non glie l'ha ordinato il medico di buttarsi in politica con un curriculum da criminale incallito.
Personalmente, quindi, condanno chi ha aggredito Berlusconi.
Ma non sono d'accordo con chi dirà che essere avversi alle sue "prodezze" politiche e giudiziarie vuol dire fomentare odio.
Se sono cose false, è diffamazione. Che denunci.
Se sono cose vere, è descrizione dei fatti... merce rarissima in questo paese alla deriva.

Quando è "sceso in campo", nel '94, aveva già avuto a che fare 17 volte con la giustizia, checchè ne dicano continuamente i suoi lacchè.
Non glie l'ha ordinato il medico.
Ma forse era l'unico modo che aveva per restare a piede libero.



Le magagne di Berlusconi prima di "scendere in campo".
Fonte "Il fatto quotidiano", Gomez-Travaglio

1979, 12 novembre
Massimo Maria Berruti, maggiore della Guardia di finanza, guida un’ispezione all’Edilnord Centri Residenziali e interroga Silvio Berlusconi su presunte irregolarità tributarie. Berlusconi, mentendo, sostiene di essere un “semplice consulente” Edilnord per la “progettazione e della direzione generale di Milano 2”. Invece è il proprietario della società. Berruti si beve tutto, e chiude l’ispezione. Nel 1980 si congeda e poi diventa un consulente Fininvest.

1983
La Guardia di Finanza di Milano mette sotto controllo i telefoni di Berlusconi per un presunto traffico di droga. L’indagine sarà poi archiviata.

1984, 24 maggio
Il vicecapo dell’Ufficio Istruzione di Roma, Renato Squillante, interroga Berlusconi, assistito dall’avvocato Previti e imputato “ai sensi dell'articolo 1 della legge 15/12/69 n. 932” (interruzione di pubblico servizio) per antenne abusive sul Monte Cavo che interferiscono con le frequenze radio della Protezione civile e dell'aeroporto di Fiumicino. Gli imputati sono un centinaio. Ma Berlusconi nel 1985 è subito archiviato, gli altri nel ‘92: non potevano sapere che Squillante, Fininvest e Previti avevano conti comunicanti in Svizzera.

1984,16 ottobre
Tre pretori sequestrano gli impianti che consentono a Canale5, Italia 1 e Rete4 di trasmettere in contemporanea in tutt’Italia in spregio alla legge. Craxi interviene con due “decreti Berlusconi”.

1988, 27 settembre
Berlusconi viene sentito dal pretore di Verona come parte offesa in un processo per diffamazione contro due giornalisti: “Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. Mai pagato la quota di iscrizione”. Doppia bugia: si iscrisse nel 1978 (lo scandalo è del 1981) e pagò la quota. La Corte d’appello di Venezia spiega che è colpevole di falsa testimonianza, ma che il reato è coperto dall’amnistia del 1990.

1992, 4 maggio
Il pm Antonio Di Pietro firma un decreto di “acquisizione di documenti” sugli appalti della Coge di Parma, partecipata da Paolo Berlusconi. Il fascicolo è il 6380/91 su Mario Chiesa che il 17 febbraio ha dato il via a Mani Pulite. In Tangentopoli la famiglia Berlusconi entra subito.

1992, 21 maggio
Paolo Borsellino parla a due cronisti francesi di un’indagine in corso sui rapporti fra il boss Mangano, Dell’Utri e Berlusconi.

1992, 9 giugno
I giornali svelano che il dc Maurizio Prada accusa la Fininvest di una tangente da 150 milioni alla Dc. Fininvest “smentisce categoricamente”: solo sconti sugli spot. Anche il dc Gianstefano Frigerio parla di 150 milioni dati da Paolo Berlusconi per la discarica di Cerro. 1992, 15 settembre. Augusto Rezzonico, ex presidente delle Ferrovie Nord, racconta ai pm che in febbraio Dc e Psi hanno inserito nella legge sul codice della strada un emendamento per favorire la “Fininvest, unica depositaria del know how tecnico necessario” per il sistema di segnalazione elettronico “Auxilium” per le autostrade, “un business da 1.000 miliardi”. Poi aggiunge che il manager del gruppo Sergio Roncucci “ringraziò per l’emendamento e mi confermò l’impegno della Fininvest a contribuzioni alla Dc per il piacere ricevuto”.

1992, dicembre
Paolo Berlusconi indagato a Roma: avrebbe venduto immobili Edilnord a enti previdenziali a prezzi gonfiati in cambio di mazzette all’Ufficio tecnico erariale. Pagamenti per cui sarà poi considerato vittima di concussione. 1993, 15 gennaio. Paolo Berlusconi rinviato a giudizio con 34 persone i finanziamenti illeciti ai partiti legati alle discariche. 1993, 8 aprile. Gianni Letta, interrogato da Di Pietro, ammette di aver finanziato illegalmente con 70 milioni il segretario Psdi Antonio Cariglia: “La somma fu da me introdotta in una busta e consegnata tramite fattorino”. Lo salva l’amnistia del 1990.

1993, 18 maggio
Arrestato per corruzione Davide Giacalone,consulente del ministro delle Poste Oscar Mammì per la legge sulle tv, e poi consulente Fininvest per 600 milioni. Verrà assolto e in parte prescritto.

1993, 18 giugno
Arrestato Aldo Brancher, assistente di Fedele Confalonieri, per 300 milioni dati al Psi e 300 a Giovanni Marone, segretario del ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, in cambio di spot anti-Aids sulle reti Fininvest. Resterà tre mesi a San Vittore senz’aprire bocca. Poi diventerà deputato e viceministro.

1993, 23 giugno
Confalonieri e Brancher indagati a Milano per 300 milioni al Psi. I due usciranno indenni dall’inchiesta.

1993, settembre
La Procura di Torino indaga su un giro di false fatture nelle sponsorizzazioni sportive, che porterà al coinvolgimento di Publitalia e nel ‘95 all’arresto e alla condanna di Dell’Utri. Anche a Milano si scoprono fondi neri di Publitalia. Dell’Utri patteggerà la pena

1993, 29 ottobre
Il pm romano Maria Cordova, che indaga su tangenti al ministero delle Poste, chiede al gip Augusta Iannini (moglie di Bruno Vespa) l’arresto di De Benedetti, Galliani e Letta. Ma la Iannini arresta solo De Benedetti e si spoglia delle altre due posizioni perché relative a amici di famiglia. I due, poi assolti, restano a piede libero. 1993, 25 novembre. Craxi trasmette un memoriale ai pm: “Gruppi economici (…) hanno certamente finanziato o agevolato i partiti politici e, anche personalmente, esponenti della classe politica. Da Fiat a Olivetti, da Montedison a Fininvest”.

1993, 4 dicembre
La Procura di Torino raccoglie le confessioni del presidente del Torino Calcio, Gianmauro Borsano, deputato Psi, travolto da un crac finanziario. Borsano dice che nel marzo ‘92 il vicepresidente del Milan, Galliani, gli versò 18 miliardi e mezzo più 10 miliardi in nero per il calciatore Lentini. La Procura trasmette il fascicolo a Milano per falso in bilancio e il 22 febbraio ‘94 ascolta Borsano e altri protagonisti. Il pool mette così il naso nei conti esteri Fininvest.

1993, 14 dicembre
Arrestati a Torino il sindaco Pds e quattro assessori di Grugliasco per tangenti sul megacentro commerciale Le Gru, costruito dalle coop rosse e gestito dalla francese Trema e da Standa (Fininvest). La Procura indaga Brancher (poi archiviato) e convoca come teste Berlusconi, che si presenterà solo il 19 aprile ‘94, dopo aver vinto le elezioni.

1993, dicembre
Salvatore Cancemi, primo boss pentito della Cupola,comincia a parlare al pm di Caltanissetta Ilda Boccassini dei rapporti fra Berlusconi, Dell’Utri, mafia e stragi. 1993, 20 dicembre. Il procuratore Borrelli dice al Corriere: “Sappiamo che certe coincidenze possono provocare sconquassi, ma che possiamo farci? Quelli che si vogliono candidare si guardino dentro. Se sono puliti, vadano avanti tranquilli. Ma chi sa di avere scheletri nell’armadio, vergogne del passato, apra l’armadio e si tiri da parte prima che arriviamo noi”.

1994, 26 gennaio
Silvio Berlusconi annuncia in tv, con un videomessaggio, il suo ingresso in politica perché “questo è il paese che amo”. In privato, confida a Montanelli e a Biagi: “Se non entro in politica, finisco in galera e fallisco per debiti”.

mercoledì 9 dicembre 2009

Le Marionette della Libertà


Esprimo la mia solidarietà alle marionette manovrate da Berlusconi che, nel disperato tentativo di salvarlo da quella che sarebbe semplicemente la giustizia, sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi con continui attentati veri e propri alla nostra costituzione.

Leggo su La Repubblica:
"La commissione del Csm boccia il ddl sul processo breve: "E' incostituzionale". Nel parere, che dovrà essere discusso dal plenum di Palazzo dei marescialli in una seduta straordinaria prevista per lunedì prossimo, la commissione - cinque voti a favore e quello contrario del laico del Pdl Gianfranco Anedda - stima che tra il 10 e il 40% dei processi penali finiranno nel nulla se il processo breve diventasse legge. Il processo breve sarebbe incostituzionale non solo perché ponendo termini perentori alla conclusione del processo impedisce che nei casi più complessi si possa arrivare all'accertamento delle responsabilità, ma anche perché crea disparità di trattamento irragionevoli, escludendo dalla nuova disciplina alcuni reati e i recidivi. "

Dopo il Lodo Alfano, il prode Angelino si accinge a vedere respinta anche quest'ultima immondizia del processo breve.
Poverino.... mi chiedo fino a che punto questi intrepidi difensori della libertà, o meglio della libertà di Berlusconi di fare quel che cazzo gli pare, staranno eroicamente sulla nave mentre affonda.
Stoici.

lunedì 7 dicembre 2009

Che ne sarà del popolo viola?

Pubblico un'articolo di un mio bravissimo blogger-amico.
Fonte: http://andreainforma.blogspot.com/




Che ne sarà del popolo viola dopo la manifestazione di sabato a Roma? E' la domanda che mi pongo anche io in questo momento. Sabato la manifestazione, grazie alla potenza e all'impatto scaturito dalla rete, ha avuto una risposta impressionante nei numeri. E tralasciando la 'guerra di cifre' su quante persone c'erano, si deve riflettere però su un altra cosa, sul significato. Bisogna guardare alla qualità, non alla quantità. Mandare a casa Berlusconi è stato il desiderio di tutta quella gente che era presente sabato a Roma, che ne siano state 90.000 o 500.000 sinceramente non ci interessa più di tanto. In ogni caso c'è da dire che troppa gente si è stufata di Berlusconi ma anche del suo governo, incapace di reagire alla crisi economica e troppo radicato in pensieri e mosse di orientamento filo-fascista e xenofobo.


Proprio per questo motivo, io credo che non ci si debba fermare al 5 dicembre. La gente che si è riversata in piazza sabato ha dato un chiaro segnale di risveglio. Se centinaia di migliaia di persone si radunano tutte insieme e protestano, un motivo ci sarà. Ed è un fatto positivo che fa sperare e, a mio parere, questo non deve essere un dettaglio, ma anzi un punto su cui riflettere e ripartire.Probabilmente l'hanno pensato anche gli organizzatori del No B Day. Infatti da oggi, su Facebook, è stata aperta la pagina 'Il popolo viola'. L'obiettivo principale rimane quello di chiedere le dimissioni di Berlusconi. Ma non solo. In questa pagina si vuole costruire un progetto (non un partito) di rinnovamento per il Paese a partire dalle proposte della gente comune. Non ci fermiamo. La rivoluzione viola deve continuare.

Andrea De Luca

sabato 5 dicembre 2009

Un tardo pomeriggio tra internet e tv


Sto seguendo il No B Day, su internet naturalmente, perchè in tv nessuno ha dato la diretta, nemmeno parziale.
E così ho sentito alternarsi vari personaggi, una signora di cui non ricordo il nome ha detto che una televisione danese dà la diretta. Mi stupisco un po'.
Vedo alternarsi Dario Fo, Franca Rame, la Mannoia, Monicelli, ognuno articola il suo pensiero contro l'immondizia che ci governa.
I primi dati parlano di quasi un milione di partecipanti. Mi dispiace non esserci andato.
Leggo su alcuni giornali che ci sono manifestazioni con questo tema anche in altre pizze d'Italia, e addirittura in altri paesi del mondo.
Mentre mi godo lo spettacolo, accendo la tv.
Vabbè.... pianeta mare, Verissimo (col Alfonso Signorini con una maglia viola!!!!! Giuro!!!!!), film e telefilm.
Incautamente metto su italia 1... c'è studio aperto.
Parleranno della manifestazione?
La notizia è che sono stati arrestati Nicchi e Fidanzati, giustamente.
La notizia dopo è Berlusconi che dice "Abbiamo arrestato il n.2 e il n.3 di cosa nostra. Una risposta a chi getta fango su di me e sull'Italia".
Quell'"ABBIAMO", credo voglia dire "IO, I MAGISTRATI E LE FORZE DELL'ORDINE"... bella 'sta cosa, finalmente Berlusconi collabora con la giustizia.
Poi dice che il suo governo è quello che ha fatto di più contro la mafia.
Forse per lui, ospitare per due anni un mafioso come Vittorio Mangano a casa sua vuol dire combatterlo. Boh!.
Poi, dopo la sentenza sul delitto Meredith, il servizio sul No B Day: fanno sentire un gruppetto che canta "bandiera rossa" e un vecchietto che non riesce a dire due parole in fila. E basta!
Se non l'avessi seguito su internet avrei creduto che fosse stato un surrugato di festa dell'unità di paese, con vecchi ubriaconi, salsicce e braciole.
Mi chiedo seriamente se i giornalisti di studio aperto siano fieri del lavoro che fanno.
Io me li immagino la sera, prima di addormentarsi, che piangono e implorano di poter riuscire un giorno a fare il loro lavoro.
Intanto, a Roma, Vecchioni cantava davanti a un'oceano di persone che urlava "Berlusconi vaffanculo!"
Concordo.

venerdì 4 dicembre 2009

Chi la spara più grossa?



Visto che in Italia è necessario ribadire l'ovvio, volevo dire la mia sulla vicenda Spatuzza.
Nessuno mette in dubbio che Spatuzza sia un malvivente, un assassino, un mafioso, e chi più ne ha più ne metta.
Tutti i pentiti lo sono.
Però i pentiti sono anche quelli che fanno scoprire i fatti, a volte.
E' stato anche grazie a un pentito come Tommaso Buscetta che Falcone ha capito come si articolava la mafia.
E' stato proprio grazie ad una testimonianza di Buscetta che Totò Riina, Provenzano e soci furono condannati all'ergastolo in contumacia.
E Buscetta era a sua volta un mafioso, un criminale terrificante.
E' grazie ad un pentito come Balduccio Di Maggio che è stato arrestato Totò Riina, allora nessuno disse che era un farabutto e quindi non bisognava credergli.
Infatti, ha indicato la casa di Riina e lo beccarono.
Se Riina non avesse abitato lì e Di Maggio avesse quindi mentito, non avrebbero beccato il boss.
Ma non bisognava provare? Non bisognava dar peso alle sue parole?

Questo si chiede: che i magistrati indaghino sulle dichiarazioni di Spatuzza, se ritengono che ne valga la pena.
A questo proposito ricordo che una delle persone indicate da Spatuzza,Dell'Utri, è già condannato in primo grado in concorso esterno ad associazione mafiosa.
Siamo proprio sicuri che Spatuzza sia un bugiardo?


Mi sento un idiota a scrivere queste ovvietà, ma Emilio Fede ha detto che è vergognoso che si stia ad ascoltare un mafioso omicida.
A me sembra vergognoso che Emilio Fede sia direttore di un telegiornale.
Perchè in 50 anni di giornalismo non ha ancora capito l'importanza dei pentiti nelle indagini di mafia.
Quindi delle due l'una: o è in malafede, o è un pessimo giornalista.

Il bello è che ho la sensazione che non rimarrà l'unico... nei prossimi giorni ci sarà da divertirsi ad ascoltare il fior fiore del giornalismo italiano, che è notoriamente filo-comunista: Feltri, Belpietro, Giordano, Minzolini, Mimun, Vespa, Liguori....
Il concorso "Chi la spara più grossa" è nuovamente lanciato.

mercoledì 2 dicembre 2009

Secondi Fini


"Sono presidenzialista da quando Bondi militava nel Pci. Ma il Presidente eletto dal popolo ha il dovere di rispettare gli altri poteri: l'ordine giudiziario, il Parlamento, la Corte Costituzionale, le altre magistrature. Quindi non ho nulla da chiarire e non cambio opinione. Dico le stesse cose nel pubblico e nel privato".

E' da un po' di tempo che Fini ci stupisce con ragionamenti logici. Ci stupisce perchè in Italia, sentire qualcosa di buon senso uscire dalla bocca di un politico è una notizia.
Un politico che dice che bisogna andare a fondo nei processi, fa notizia. In qualunque altro paese democratico sarebbe come se dicesse che il cielo è azzurro e l'erba è verde, qui da noi va in prima pagina su tutti i giornali.
E il fatto che concetti che per altri paesi sarebbero banali qui da noi destino l'ira da parte dei berluscones, la dice lunga sulla melma (melma?) nella quale siamo immersi fino al collo.
Detto questo, non mi dimentico che Fini è complice da 15 anni di questa coalizione che si è resa reponsabile di scempi continui al Paese. Ha contribuito in maniera determinante a consegnare l'Italia in mano a Berlusconi, e se è vero che destra e sinistra non hanno più molto senso, non puo' accampare come scusa della sua scelta il lato politico del Parlamento.
Berlusconi è al di fuori da tutte le destre e sinistre, non ha mai avuto un solo valore nobile che caratterizza i classici schieramenti. Fini mi ricorda il pentito che accusa il boss: posso essergli grato se facilita il suo arresto , ma non lo posso santificare.
Mi viene il dubbio che, essendo Fini politico esperto e scaltro, odorando la prossima rovinosa caduta del padrone, e odorando il malcontento crescente del paese, si stia preparando la strada per la successione.