lunedì 19 ottobre 2009

Obiettività



Sabato pomeriggio sono andato allo stadio di Torino, per vedere Juve-Fiorentina.
Erano tanti anni che non ci andavo e devo dire che è sempre molto bello vedere le partite allo stadio.
Se si è amanti del calcio si vede molto meglio la partita rispetto alla tv, se non lo si è credo sia comunque un’esperienza piacevole, non fosse altro per la gente, il tifo e le coreografie.
Ci siamo seduti nei distinti, la visuale era ottima e la gente attorno tutta di fede bianconera, come me.
All’inizio della partita, inizia la vera e propria lezione dello stadio: e cioè che l’essere umano non è fatto per essere obiettivo.
Ogni fallo alla Fiorentina un boato, un coro di insulti all’arbitro.
Ogni contrasto non fischiato per noi, un coro di insulti all’arbitro.
Ogni infortunio ad un giocatore viola, la carineria più simpatica era qualcosa tipo “devi morire”.
E così di questo passo, fino al punto di insultare i nostri per passaggi sbagliati, azioni non concretizzate e così via.
Non vorrei essere frainteso, mi sono divertito come un pazzo in mezzo a queste che a mente fredda sono pazzie, però non posso fare a meno di sviluppare una riflessione:
Non sarebbe meglio se ci sforzassimo di essere obiettivi?
Difendere a spada tratta qualcosa o qualcuno, solo perché si è deciso di schierarsi da quella parte è poco logico, anche se molto umano.
Secondo me, in ogni tipo di discussione, la figura migliore la fa sempre chi è obiettivo.
Bisognerebbe avere la nobiltà di riconoscere le proprie debolezze e i punti di forza degli avversari.

Non è difficile fare questo, almeno non per le persone di intelligenza media: basta ascoltare le voci dentro di noi, perché credo che quando diciamo una cosa non obiettiva lo sappiamo benissimo di dirla.
Uno juventino che ammette che la juve farabuttava e che quindi andava punita ad esempio è un eccellente conversatore, a quel punto, quando qualcuno gli contesta qualcosa può difendersi, può farsi le sue ragioni, perché le precedenti colpe indubbie e solari le ha ammesse, onestamente e senza problemi.

Diventa “credibile”, ecco.

Se viceversa ci si arrocca sulle proprie prese di posizione, la conversazione diventa stagnante, improduttiva.

Se una persona dicesse che un uomo che ha svariati capi di imputazione è perseguitato dai giudici, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
Se si dicesse che un uomo si ritrova la casa piena di ragazzine poco vestite, sorridenti e disponibili, e non gli viene il minimo dubbio che possano essere prostitute, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
Se una persona che è in grado di farlo tenta di modificare la costituzione per evitare dei processi, e si dicesse che è giusto che lo faccia perché altrimenti quella stessa persona non potrebbe lavorare tranquillamente, ecco allora il discorso sarebbe improduttivo.
A meno che queste persone non siano dei poveri incapaci di intendere e volere, a questo punto bisognerebbe compatirli ed aiutarli in tutti i modi a trovare la giusta dimensione delle affermazioni.

1 commento:

  1. Caro Andrea io sono arbitro di calcio (a livello dilettantistico intendiamoci) e hai ragione fino a quando parli di sport. I "tifosi" più sfegatati non sono per niente obiettivi anzi ti dirò di più a volte fanno 4 lavori in uno: tifano, fanno da arbitri, allenatori e presidenti.
    Io tifo Sampdoria ed è da tanto che non vado allo stadio comunque a mio avviso gli imbecilli sono sempre una minoranza e però purtroppo per colpa di quei pochi scemi ci rimette a volte chi vuole andare allo stadio solo per vedersi una partita. Ti saluto!

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