mercoledì 29 luglio 2009

Specchietti per le allodole





La lega ha sparato l'ennesima colossale cazzata. Dopo i posti sui mezzi pubblici riservati ai milanesi, passando per le ronde, siamo arrivati all'esame di dialetto per docenti che vogliono insegnare in una determinata regione.
Pensare che Aldo Govanni e Giacomo ci hanno fato una celebre scenetta, con la famosa "cadrega"....
Non posso credere che sia una proposta seria, mi viene il dubbio che sia uno specchietto per le allodole per gli sprovveduti che ne parleranno: fossi un giornalista controllerei bene cosa fa Don Silvio in questi giorni, di solito si spara la cazzata per distogliere l'attenzione e nel contempo lui tenta di sfasciare un altro pezzo di giustizia o di democrazia.... O magari deve andare un'altra volta a puttane e non vuole troppi riflettori attorno...
Nel periodo in cui non c'è il campionato o la Champions league che distrae la gente, anche lui si deve arrangiare, i fidi complici in camicia verde scodinzolano che è un piacere.

4 commenti:

  1. Se fossi un docente e dovessi sostenere un esame del genere, ai miei esimi esaminatori in camicia verde direi "Va a ciapà i rat".
    Nonostante la perfetta padronanza del dialetto brianzolo, ho la sensazione che non otterrei nessuna cattedra.
    Pazienza. Insegnare alla nuova generazione di piccoli consumatori oggi richiede una vocazione che io non ho.
    Sami

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  2. E' già una bella contraddizione il fatto che il partito più storicamente ignorante voglia esaminare i docenti.... si studiassero la storia, il susseguirsi delle migrazioni, cosa hanno prodotto le varie politiche dei vari stati che hanno accolto altri popoli, sti imbecilli.
    Quando scopriranno che l'integrazione funziona meglio che il rifiuto (anche economicamente), potrebbero scriverlo 10 volte alla lavagna. In dialetto, o come caspita vogliono.

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  3. Non hanno nessun interesse a studiare la storia. Lo sanno già che l'integrazione funziona meglio del rifiuto, ma fa più comodo così.
    Parliamo tanto, ma nessuno di noi è disposto a rinunciare neppure al più piccolo privilegio per consentire a chi sta peggio di sperare. O di provarci.

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  4. riporto l'articolo di oggi di Maria Novella Oppo, dall'Unità. Sembra quasi che stia parlando con noi.

    Il padano in cattedra
    Bossi è il miglior allievo di Berlusconi. Ha capito perfettamente la lezione del grande comunicatore. Così, per incostituzionale e ridicola che sia la proposta di sottoporre i professori a un esame di dialetto, la si butta lì come diversivo. E infatti se ne parla in apertura di tg, scavalcando anche le proteste per il furto dei fondi Fas a danno del Sud, da parte del governo leghista. Tanto più che, tra Fus, Fas e altre sigle di ardua spiegazione, la coscienza del danno è piuttosto difficile da far passare nell’opinione pubblica. Mentre il dialetto tutti sappiamo che cos’è, anche se nessuno di noi «terroni» ha mai concepito l’idea che, per accogliere un intellettuale di altre regioni sulle nostre cattedre, si possa sottoporlo a umiliazione lessicale. L’esame, perciò, riguarderebbe solo i professori meridionali, per i quali si dovrebbe istituire un’apposita commissione di controllo per verificare l’esatta dizione padana di un vaffanculo, cioè il termine più elevato del vocabolario di Borghezio.

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